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Biathlon , Coppa del Mondo

Biathlon – La Norvegia raddrizza la staffetta e trionfa su Germania e Francia. Italia ottima quinta

Sturla Lægreid ha provato a rompere le uova nel paniere norvegese girando nel poligono in piedi della frazione iniziale, ma poi i fratelli Tarjei e Johannes Bø intramezzati da Vetle Christiansen hanno saputo rimettere in linea di galleggiamento la corazzata vichinga (1+7) e andare a trionfare nella staffetta maschile di Ruhpolding, lasciandosi alle spalle di 20"1 la Germania (Zobel, Kühn, Doll, Rees – 0+4) e di 55"6 la Francia (Perrot, Fillon Miller, Guigonnat e Fabien Claude, 1+7) tradita nella seconda metà gara da Guigonnat. Ai piedi del podio la sfida è tra la Svezia (Samuelsson, Feeling, Nelin, Ponsiluoma, quarta a 1’49"3 con 1+15) ed una sorprendente Italia che trova in Giacomel un degno avversario dello scandinavo campione iridato. Daniele Cappellari (0+3) al lancio, Didier Bionaz (0+4) in seconda frazione seguito da Patrick Braunhofer (0+1) e lo stesso Giacomel (0+2): questo il quartetto che ha saputo raccogliere un piazzamento decisamente migliore rispetto alle attese, approfittando di tutte le occasioni trovate in itinere consumando dieci ricariche.
Chissà quando mai ricapiterà di vedere Lægreid sciropparsi un giro di penalità nel lancio di staffetta. Un’eventualità che nessuno del team norvegese avrebbe mai preso in considerazione prima del poligono in piedi odierno, ma Sturla ha rischiato di combinarla grossa, entrando in piazzola insieme al francese Perrot per poi fermarsi di fronte a 4 errori che l’han fatto precipitare in zona cambio con 40" di ritardo dai stessi transalpini, confermatisi al comando anche a metà gara. Nel frattempo Tarjei Bø ha iniziato a risistemare le cose con il ricongiungimento e successivo sorpasso concretizzatisi in terza frazione per la buona prova di Christiansen e soprattutto per le difficoltà nel tiro in piedi di Guigonnat, incappato a sua volta in un giro di penalità. Nell’ultima tornata, il tedesco Doll ha ricucito sul norvegese per presentarsi appena davanti in zona cambio, ma Johannes Bø ha avuto bisogno di due spinte per mettersi al comando delle operazioni e scrollarsi di dosso un generoso Roman Rees, come molti altri senza strumenti per contrapporsi al fuoriclasse norvegese.
Quarto posto quindi per la Svezia, a sua volta appesantito dal giro di penalità colto da Peppe Femling in piedi, seguita a pochi secondi da un’ottima Italia che ha saputo comportarsi nel migliore modo possibile senza mai perdere la bussola e limitare gli errori a dieci ricariche complessive. Un piazzamento che vale molto e che certifica la crescita dei giovani azzurri, anche se il ritardo dal podio supera il minuto. Alle spalle degli azzurri, ecco Ucraina, Stati Uniti ed una Finlandia protagonista fino all’ultimo cambio.

In aggiornamento

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