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Biathlon – Jakov Fak e il ritorno sul podio dopo due anni: “Sono orgoglioso e felice di essere ancora qui, voglio far parte di questo ambiente a lungo”

Ha ritrovato il podio due anni dopo l’ultimo ottenuto nella mass start di Anterselva della stagione 2020/21. A 35 anni Jakov Fak ha ancora tantissime motivazioni e lo ha dimostrato a Ruhpolding, concludendo al terzo posto l’individuale alle spalle di Johannes Thingnes Bø e Christiansen.

Lo sloveno è tornato ad assaporare quelle emozioni che mancavano, soprattutto a chi come lui ama fortissimamente il biathlon: «Sono orgoglioso e felice di essere ancora qui, perché il biathlon è una grande parte di me e voglio far parte di questo ambiente ancora a lungo. È sempre bello conquistare il podio e avere così un riconoscimento di tutto il duro lavoro fatto. Gli ultimi anni non sono stati semplici, ma mi piace ancora combattere. Sono orgoglioso e felice di essere tornato sul podio».

Fak ha fatto la differenza al poligono, realizzando uno dei due zero di giornata: «Sono soddisfatto del tiro, perché non c’erano condizioni facili e inoltre dall’inizio della stagione ho avuto diversi problemi al poligono, ho mancato alcuni possibili risultati molto positivi a causa di errori al tiro. Nel fondo le cose vanno meglio, la forma è in crescendo, ma ancora non sono al livello che voglio. Oggi il poligono è stato la mia parte migliore, sono soddisfatto del fatto che nonostante i problemi tecnici che ci sono stati (il blackout elettrico, ndr) sia riuscito a restare concentrato e colpire tutti i bersagli. All’ultimo giro, dopo le ultime gare sapevo che la squadra norvegese è molto veloce in pista, e dovevo giocarmela con Christiansen e Lægreid. Ero consapevole che sarebbe stata dura, ma ho provato a fare del mio meglio per essere nella miglior posizione possibile nel finale e salire sul podio».

Fak è tornato anche sulle energie che gli ha lasciato il weekend di Pokljuka: «Domenica ho saltato la staffetta, così ho portato mia figlia al poligono ed ero felice di mostrarle da vicino ciò che faccio. È stato divertente anche per me come esperienza. La mia famiglia non viaggia mai con me, sarebbe difficile concentrarsi sulla gara, quindi momenti familiari come quello vissuto domenica sono utili, perché rilassano».  

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