E d’improvviso calò il buio. Nel corso della gara dell’invidividuale di Ruhpolding vi sono stati ben due blackout elettrici, il primo molto lungo, che, oltre a infastidire ovviamente gli appassionati che stavano seguendo la gara da casa, non permettendo alla tv di trasmettere regolarmente l’evento, e non dando nemmeno l’opportunità di venire aggiornati con i rilevamenti cronometrici, hanno non poco penalizzato anche gli atleti in gara.
Ovviamente non è stata tanto l’assenza dei riferimenti cronometrici a infastidire gli atleti, ma in particolare la poca visibilità al poligono, che ha costretto alcuni biatleti a sparare in condizioni sicuramente più complicate rispetto ad altri. A lamentarsene è stato in particolare Sturla Lægreid, che proprio nella serie finale ha commesso l’errore che gli è costato la vittoria: «È stato difficile, sono stato fortunato ad uscirne con un solo errore – ha affermato a NRK – le interruzioni della corrente sono un errore dell’organizzatore, devono rimediare. Se ci sono condizioni di tiro ingiuste e non è lo stesso per tutti, allora avvantaggia coloro che ottengono le migliori condizioni».
Tarjei Bø ha invece affermato: «È giusto confermare il risultato. Potevamo sparare, è solo che era una sfida per la quale non eravamo preparati. Ho ricevuto una comunicazione in pista, per avvertirmi che la corrente era andata via, ma è stato dopo che avevo sparato. Mi dispiace molto per coloro che stavano sparando mentre vi era il blackout. Avere quella sorpresa nel mezzo della serie merita delle scuse».
La cancellazione della gara è stata anche presa in considerazione dall’IBU, come aveva dichiarato il direttore sportivo dell’IBU (International Biathlon Union), Daniel Böhm a NRK: «Avremo una riunione della giuria dopo la gara come di consueto. Quindi dobbiamo ascoltare gli atleti che sono stati colpiti dall’interruzione di corrente. Farà parte della valutazione. Ascolteremo gli atleti interessati».
Il risultato è stato poi confermato, dal momento che comunque il blackout elettrico non aveva influenzato i dati cronometrici ufficiali.
A Fondo Italia, il direttore agonistico azzurro, Klaus Höllrigl si è detto d’accordo con la decisione presa: «È accaduta una cosa che ovviamente non deve ma che può anche succedere, ma ciò non ha interferito sulla regolarità della competizione, in quanto essendoci stati ben due blackout, quasi tutti gli atleti si sono trovati a sparare almeno una volta in queste condizioni. Si sono tutti adattati e si poteva sparare, anche se in condizioni più complicate. Alla fine la fortuna fa anche parte del gioco, può nevicare nel corso di una gara rallentando la pista o può aumentare il vento. Giacomel, per esempio, si è trovato a sparare proprio appena avvenuto il blackout ed è stato bravissimo nel colpire tutti i bersagli, sparando anche molto velocemente. Quindi si poteva fare. Ci tengo a dire che Ruhpolding non è una località qualsiasi, sono esperti e bravi nell’organizzare le competizioni. Un episodio sfortunato non deve ma può accadere. Per me è quindi giusto confermare il risultato».
Biathlon – Caos blackout a Ruhpolding: Lægreid si lamenta, ma il risultato viene confermato; Höllrigl: “Decisione giusta”
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