Dopo i tre podi – staffetta inclusa – di Pokljuka, Dorothea Wierer si presenta a Ruhpolding da imbattuta nell’individuale: nessuna delle atlete al via ha saputo fare meglio dell’azzurra, forte del successo nelle ultime due 15km disputate alla Chiemgau Arena. Nel 2016 e nel 2018 Doro fu primattrice in entrambe le occasioni davanti a Kaisa Mäkäräinen e sempre con lo zero al tiro. Sono le due uniche vittorie della trentaduenne a Ruhpolding, culla del biathlon che ha saputo regalarle anche un paio di terzi posti, con Lisa Vittozzi seconda nell’inseguimento del gennaio 2019. Sono ricordi piacevoli, quelli azzurri, in una Ruhpolding che nelle quattro edizioni iridate che ha ospitato ha saputo offrire sorrisi (il bronzo di Catarinussi e della staffetta maschile nel 1996, di Johann Passler nell’85, di Luigi Weiss nel 1979) ma anche l’amarezza del quarto posto di Nathalie Santer, Carrara e Leitgeb nel cuore degli anni ’90.
Ah, il contesto era diverso, ma solo in estate Wierer e Vittozzi seppero letteralmente sbancare i Mondiali estivi di Ruhpolding: se non sono bei ricordi questi…
Dire che la Coppa del Mondo è nata da queste parti è in fondo la pura verità: qui in Baviera si sono disputate le prime gare nella storia del massimo circuito ed a parte un paio di occasioni, il circo bianco ha fatto tappa a Ruhpolding in ogni stagione da quel 1978 in poi ma nel riguardare e ripensare a quanti hanno saputo scrivere la storia in questa iconica località tedesca, nella mente si profila la figura di Monsier Biathlon, di quel Martin Fourcade uscito con tre ori ed un argento dalla rassegna iridata del 2012 e vincitore nel complesso in ben 12 occasioni, con tanto di tripletta sprint+inseguimento+staffetta nell’ultima occasione che si è presentato a Ruhpolding, nel gennaio del 2020. Curiosamente tre anni fa Fourcade seppe imporsi in entrambe le prove individuali sul connazionale Quentin Fillon Maillet pronto due anni dopo a riceverne in tutto e per tutto il testimone per regalarsi a propria volta il back to back tra sprint ed inseguimento.
C’è tanta Francia nell’Albo d’Oro di Ruhpolding. Tanta Francia che spera di poter ritrovare la via del successo al maschile, in questa stagione sin qui dominata dalla Norvegia e che solo in extremis a Pokljuka ha riaperto la via del podio allo stesso Fillon Maillet. Il detentore della Coppa del Mondo proverà a rompere il digiuno proprio a Ruhpolding, mentre al femminile il team transalpino conta di poter seguire il cammino glorioso di Julia Simon, costretta a rinunciare al successo a Pokljuka per la duplice affermazione di Elvira Öberg ma prontamente ripresasi in staffetta.
Proprio la svedese l’anno passato si è alternata sul gradino più alto del podio a Marte Røiseland mentre guardando alla storia recente delle mass start bavaresi, spicca il successo di Franziska Preuss nell’ultima edizione del gennaio 2019, unica atleta ancora in attività in un club che conta anche di Makarainen (2018), Koukalova e Dahlmeier nelle due prove del 2016, Domracheva nel 2015, Beger nel 2013 per confermare il titolo iridato dell’anno precedente, giusto per restare all’ultimo decennio.