Orgoglioso di sé e un po’ rammaricato per il finale. Il 23° posto finale non rende onore fino in fondo alla bella prestazione di Dietmar Nöckler nella 15 km in classico mass start della Val di Fiemme.
Il poliziotto altoatesino, infatti, aveva scalato il gruppo nel corso dell’ultimo giro e dopo lo scollinamento finale era vicinissimo a Pellegrino, con l’obiettivo di conquistare addirittura una top ten. Purtroppo, però, proprio sull’ultima curva, Nöckler è finito giù.
«Sono caduto nel finale – ha raccontato Nöckler a Fondo Italia – ma sono contento della mia prestazione. Nei primi quattro giri non mi trovavo nella parte alta del gruppo, stavo sempre dietro, ma ero tranquillo perché non avevo sprecato tante energie e mi sentivo bene. Avevo anche degli ottimi sci, gli skiman hanno lavorato benissimo».
Nöckler ha voluto dedicare un bel pensiero proprio a coloro che in questo Tour de Ski hanno fatto un grande lavoro, mettendo gli azzurri nelle condizioni ideali: «Quello che gli skiman hanno fatto durante questo Tour de Ski è stato fantastico. Io non so se è cambiato così tanto il metodo nel periodo in cui sono stato lontano dalla Coppa del Mondo, ma non li avevo mai visti lavorare così tanto per noi atleti. In passato noi atleti ci occupavamo di diverse cose, loro si concentravano di più sui prodotti, mentre adesso praticamente ci fanno tutto. Gli sci sono sempre stati ottimi. Quindi, grazie a loro per ciò che hanno fatto durante tutto il tour».
Il poliziotto altoatesino ha quindi svelato una piccola sfida personale con Pellegrino, che ha però perso: «Sono orgoglioso della mia prestazione, ma c’è rammarico perché volevo anche un piazzamento, non solo una prestazione buona. Pellegrino è arrivato decimo ed io ero appena dietro di lui, con degli sci ottimi. Purtroppo sono uscito all’ultima curva quando ero molto veloce.
Chicco dopo quattro tappe aveva già chiuso la partita della nostra sfida personale, ma avevamo detto che la gara di oggi rappresentava il nostro grande slam. Purtroppo, a causa di questa caduta, ho perso anche oggi, ma mi sarebbe tanto piaciuto giocarmela in volata con lui. Oggi volevo proprio batterlo. Stagione finita, ha vinto lui (ride, ndr)».
Dietmar Nöckler, che oggi aveva a fargli il tifo anche la sua compagna, l’ex fondista Ilaria Debertolis, è però veramente orgoglioso di questa sua stagione: «Per me, tutto quello che sto facendo è qualcosa di guadagnato, non avevo aspettative in più. Faccio questo perché mi piace tanto, mi alleno perché mi piace, sono veramente fiero di me stesso, perché dopo anni difficili, nelle ultime tre stagioni mi sto un po’ autogestendo e ho trovato un concetto di allenamento che mi calza a pennello. Sono fiero di quello che sono riuscito a fare, pensando che qualche anno fa il mio corpo non dava più risposte. Invece sono tornato al mio miglior livello. Oggi avrei potuto lottare per la top ten o dodici, sono quelle le migliori posizioni che ho raggiunto nella mia carriera. Sono fiero di me stesso».
Dopo aver messo alle spalle questo Tour de Ski, Nöckler è pronto a lanciarsi verso due nuove sfide: «Il mio prossimo obiettivo? Ne ho due: la Marcialonga e la 50 km dei Mondiali di Planica».
L’intervista viene a questo punto interrotta proprio da Federico Pellegrino che urla ridendo: «Pellegrino ha vinto il grande slam contro il conte Nöckler».
A quel punto, ricollegandosi a quanto appena dichiarato sulla Marcialonga, Nöckler ha lanciato una nuova sfida: «Magari se alla Marcialonga partecipa anche Pellegrino, posso avere una rivincita».
«Un altro grande slam? E come lo chiamiamo stavolta?» Ride Pellegrino.
Nöckler ribatte ridendo: «ATP Finals».
Pellegrino chiude il simpatico scambio: «Allora mettiamo un traguardo volante dopo una decina di chilometri». Quindi si gira verso di noi e aggiunge: «Eravamo già 5-0 per me, ma alla fine ha voluto rimettere tutto in gioco con la mass start di oggi, ma ho vinto nuovamente io».
Magari non quest’anno, però chissà che davvero i due non possano un giorno sfidarsi proprio alla Marcialonga? Sarebbe una bella sfida.