Ormai Pellegrino non stupisce più! Se a Ruka eravamo tutti meravigliati per il suo primo podio distance, il valdostano delle Fiamme Oro è riuscito a renderlo ormai una cosa normale, conquistando il suo terzo podio stagionale in gare da chilometraggi più lunghi. A Oberstdorf, nella pursuit di 20 km a skating, l’azzurro ha conquistato uno splendido terzo posto, che rappresenta anche il quarantesimo podio individuale in Coppa del Mondo nella sua carriera.
Pellegrino ha concluso la gara alle spalle di Johannes Klæbo e Sindre Bjørnestad Skar. Ed è giusto, ovviamente celebrare il fenomeno norvegese, al suo poker in questo Tour de Ski, che guida però davanti a un Pellegrino che ha soli 12" da lui in classifica. Per Klæbo è la quindicesima vittoria in una tappa del Tour de Ski, recordman assoluto, avendo superato anche Johaug e Kowalczyk ferme a quattordici.
La gara è stata la tipica pursuit stagionale senza i russi, nella quale, facendo un paragone con la Formula 1, gli altri fondisti norvegesi hanno dato l’impressione di essere tanti Bottas con Hamilton. Insomma, nessun norvegese ha osato provarci, tentare di attaccare Klæbo, quasi a voler solo puntare alla vittoria di squadra, dimenticando che, soprattutto quest’anno senza i russi, forse avrebbe più senso, per lo spettacolo, anche battagliare all’interno della nazionale norvegese. Ma forse Krüger si è fatto i suoi calcoli e pensato soprattutto alla classifica del Tour de Ski piuttosto che alla gara odierna, dal momento che ora Klæbo è per lui più vicino, trovandosi a 32". Certo in Val di Fiemme c’è una sprint, ma vogliamo sperare che almeno nella mass start da 15 km ci possa essere un tentativo di attacco.
Davanti, soprattutto all’inizio il ritmo non è stato altissimo, così dalle retrovie si sono riagganciati vari gruppi, fino a vedere in testa un gruppone di ventotto atleti. Diamo grande merito però a due azzurri, come Nöckler e Graz, capaci di risalire, di rischiare, partendo rispettivamente da 1’06" e 1’19".
Si è andati avanti così in gruppone per cinque dei sei giri, con qualche accelerazioni a turno arrivata per mano dei vari Pellegrino, Klæbo, quasi a voler provare la gamba, ma anche Lapierre e soprattutto Musgrave.
Proprio al britannico va dato merito di aver provato a ravvivare la gara, con una bella accelerazione che ha allungato il gruppo, prima di desistere. Si è così arrivati all’ultimo giro con ancora venticinque atleti in gioco per la vittoria, tanto che a due chilometri dall’arrivo ci si è addirittura fermati, come se fosse la finale di una sprint. Ad andare all’attacco è stato Iversen, che ha cercato di lanciare il lungo finale, nel quale ovviamente Klæbo è stato sempre nelle posizioni di vertice e attivissimo. Pellegrino ha battezzato le sue code cercando di non mollarle mai, ma proprio in cima all’ultima salita è stato costretto a rallentare quando per infilarsi alle spalle di Klæbo, Røthe lo ha un po’ chiuso al limite dei w-board. Il valdostano delle Fiamme Oro si è trovato così in sesta piazza ed è stato costretto a risalire dalle retrovie.
Tutto facile per Klæbo, che è riuscito a vincere con grande tranquillità, mentre alle sue spalle Skar e Pellegrino hanno fatto valere anni di esperienza nelle sprint riuscendo a sopravanzare il resto del gruppo fino a giocarsi la seconda piazza in volata, andata al norvegese. Peccato sia rimasto imbottigliato alle spalle di Røthe, altrimenti il valdostano avrebbe chiuso tranquillamente secondo. Ma va bene così.
Bene anche gli altri azzurri. De Fabiani si è fatto vedere nelle posizioni di vertice per buona parte della gara, nonostante si gareggiasse a skating, stile nel quale fin qui aveva sofferto. Soltanto nel finale il valdostano del CS Esercito non è riuscito a tenere la testa del gruppo, concludendo 18° a 11" ma lanciando buoni segnali in vista della mass start in classico di Lago di Tesero, la gara da lui più attesa. Molto bene Nöckler che è giunto 25° a 20"7, con una gara saggia e coraggiosa, nella quale l’altoatesino cercava risposte dopo non aver chiuso pienamente soddisfatto la 10 km a classico di ieri. Anche per lui un buon segnale in vista della mass start in classico della Val di Fiemme, ben più adatta alle sue caratteristiche. Fa certamente molto piacere la prestazione di Davide Graz, che dopo essere partito 35°, ha concluso 27° a 53"6. Il friulano delle Fiamme Gialle è stato per tutta la gara nel gruppone di testa, cercando spesso di tenersi anche a centro gruppo. Sicuramente si è vista una bella reazione, proprio quella che ci si augurava. Che sia l’inizio per un atleta che ha solo bisogno di fiducia e condizione.
Dietro di loro: 36° Ventura, 37° Salvadori, 39° Ticcò, 49° Barp, sfortunato perché ha perso il gruppetto spesso trainato da lui, a causa della rottura del bastone, 68° Mocellini e 74° Abram.
Intanto, l’Italia si gode il settimo podio stagionale in campo maschile, arrivato a Oberstdorf, dopo quelli di Ruka, Lillehammer, Beitostølen, Davos e Val Müstair.
La classifica
Sci di Fondo – Quaranta volte Pellegrino: è terzo nella pursuit da 20 km; vince ancora Klæbo!
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