Alexander Bolshunov compie 26 anni, ma il suo compleanno sarà certamente meno adrenalinico rispetto ai precedenti. Il due volte vincitore della Coppa del Mondo di sci di fondo, per via dell’esclusione degli atleti russi in seguito all’invasione dell’Ucraina, non potrà partecipare alle competizioni FIS, e nemmeno al Tour de Ski, la rassegna che solitamente “balla” tra la fine dell’anno e l’inizio del successivo.
Bolshunov avrebbe potuto dare spettacolo insieme al rivale Johannes Klæbo sulle nevi di Val Müstair, Oberstdorf e Val di Fiemme. Una sfida mancata, negata dall’aggressione militare di Vladimir Putin: la decisione della FIS di escludere i russi dalle sue competizioni – per quanto discutibile – si rifà a una sempre più condivisa concezione sociale dello sport. Che sì deve unire, ma è anche inserito in un contesto socio-economico e geopolitico che non può ignorare. E veicola per sua natura messaggi, purtroppo anche politici se le circostanze lo obbligano (basti pensare ai maxi-boicottaggi dei Giochi estivi del 1980 e del 1984).
Resta il profondo rammarico per un duello che non vediamo dalla 15 km a classico di Lahti del 27 febbraio, con Klæbo secondo e Bolshunov quinto. Due giorni dopo, la FIS comunicò l’esclusione di russi e bielorussi dalle sue competizioni, interrompendo dunque la rivalità che ha monopolizzato lo sci di fondo nell’ultimo quadriennio. Klæbo più sprinter, Bolshunov più da distance (ha vinto il duello allo sprint solo una volta), entrambi fuoriclasse del settore che assicurano spettacolo e possono aggiungere pepe in abbondanza, come nella mass start 50 km dei Mondiali del 2021, quando il norvegese venne squalificato per aver ostacolato il rivale russo al traguardo. L’episodio costò a Bolshunov la vittoria, che andò poi a Emil Iversen. Ciononostante, Klæbo e Bolshunov hanno mantenuto un buon rapporto nel corso degli anni: una volta – scherzando – il russo invitò il suo coetaneo norvegese a bersi una vodka insieme ai compagni di nazionale russi, in un’altra occasione gli mandò la partecipazione di nozze per il suo matrimonio.
Ora Bolshunov guarderà il suo principale rivale dalla televisione. La sua rabbia sarà affievolita dalla presenza della piccola Eva, che ha appena compiuto quattro mesi, ma sicuramente soffrirà ad assistere a un Klæbo che a questo punto è il netto favorito del Tour de Ski e rischia di staccarlo nell’albo d’oro della rassegna: entrambi sono a due successi; il norvegese potrebbe andare a tre e dunque avvicinarsi al record assoluto di Dario Cologna (quattro affermazioni). Imponendosi in questa edizione, tra l’altro, Klæbo potrebbe diventare uno dei tre uomini a conquistare due edizioni consecutive della competizione. Uno è Cologna, l’altro – ça va sans dire – è proprio Bolshunov.