Soltanto due anni fa era “osservata”, rimasta fuori dalla nazionale azzurra, si allenava con la squadra di sede del CS Esercito nel tentativo di rientrare nel giro internazionale. Crediamo che l’estate del 2020 non sia stata facile per Samuela Comola, brava però a non arrendersi mai, continuare a credere nelle proprie possibilità, mettere da parte infortuni e dubbi, per dedicarsi con crescente impegno in quella carriera sportiva che ha sempre voluto.
In fin dei conti la valdostana del Centro Sportivo Esercito aveva sempre mostrato di avere degli ottimi mezzi, soprattutto al poligono, vincendo anche tre bronzi (due individuali) nei Campionati Mondiali Youth del 2017. Negli anni successivi, a causa di diverse problematiche, al di là di alcune occasioni in cui aveva colto ottimi risultati, sempre grazie al tiro, Comola aveva fatto molta fatica e, forse con troppa facilità, era stata anche messa da parte.
A quel punto, però, la valdostana ha reagito, forse ha avuto la scossa che le serviva e ha iniziato a scalare le posizioni, fino a riprendersi un pettorale di IBU Cup nel finale della stagione 2020/21. La stagione successiva si è trovata in Squadra B, evidenziando fin da subito un cambiamento di rotta, una ritrovata fiducia al poligono, che le era mancata la stagione precedente, ma anche una buonissima condizione fisica. Così Comola si è ritrovata subito catapultata in Coppa del Mondo, esordendo subito nell’individuale di Östersund, dove ha immediatamente mostrato di poterci stare. La valdostana è stata così confermata in squadra, fino a diventarne un elemento fisso, avendo l’opportunità di fare esperienza.
Il suo 2022 non è partito benissimo con le due brutte prestazioni di Oberhof e Ruhpolding, poi ad Anterselva un bel passo avanti sugli sci, ma con troppi errori al poligono nell’individuale, quindi la grandissima prestazione in staffetta, una terza frazione nella quale è risalita fino a dare il cambio al secondo posto, prima che la squadra azzurra chiudesse quarta.
Ecco allora Pechino, una sprint sofferta e una pursuit nella quale Comola ha mostrato cattiveria in pista, come sempre nelle gare sull’uomo, risalendo ben venti posizioni fino alla 37ª piazza finale.
Quindi la gara che ha fatto innamorare di lei tanti tifosi, la staffetta olimpica. Una terza frazione clamorosa, nella quale ha ricevuto il cambio a 11” dalla vetta e ha chiuso ad appena 7”5 dal primo posto facendo sognare una clamorosa medaglia, che purtroppo non è poi arrivata. Una gara da lei corsa con determinazione, carattere e tanta intelligenza.
Da Pechino, Comola è così tornata con maggiore fiducia e subito dopo ha conquistato anche il primo podio in Coppa del Mondo, con il terzo posto della staffetta femminile a Kontiolahti. Le mancava però un ultimo obiettivo, i primi punti in Coppa del Mondo. Dopo averli sfiorati altre due volte, Comola li ha finalmente ottenuti ad Oslo, chiudendo 38ª la sprint e successivamente 26ª la pursuit.
In primavera, quindi, la valdostana si è presentata con maggiore convinzione al via della preparazione, ma anche consapevole di avere alle sue spalle tante giovani competitive che premono per salire. Un fastidioso infortunio non le ha però consentito di allenarsi come avrebbe voluto, costringendola a fermarsi proprio nel suo momento migliore, quando avrebbe anche potuto guadagnarsi la convocazione per il Mondiale Estivo di Ruhpolding. Partita per il Nord con tanti dubbi sulla sua condizione, Comola ha subito tirato fuori cuore e grinta, con l’ennesima splendida rimonta nella pursuit, risalendo dalla 44ª alla 20ª piazza a Kontiolahti. La settimana successiva a Hochfilzen si è stabilita nella top trenta, con un 27° e un 25° posto, ma soprattutto si è tolta la soddisfazione di un altro podio in staffetta. Quindi il weekend di Annecy, nel quale recuperando sedici posizioni, Comola ha chiuso 28ª la pursuit, pur con tre errori.
Risultati ottenuti nonostante il ginocchio faccia ancora un po’ male e non sempre la valdostana riesca a spingere quanto desidererebbe. Qualcosa che denota però il grande carattere di un’atleta che assaporato l’alto livello, vuole restarci e gustarne il sapore molto a lungo. Samuela Comola è diventata oggi un punto fermo della squadra femminile azzurra e se si pensa da dove era partita solo due anni fa, merita veramente tanti applausi. Per noi è stata la sorpresa del 2022, con l’obiettivo che diventi la certezza del 2023. Ce ne sarebbe bisogno. Testa e determinazione non le mancano.