Lo scorso 27 Novembre in quel di Ruka, la FIS ha voluto proporre come alternativa alle classiche competizioni di Combinata Nordica che utilizzano il metodo gundersen, una mass start di dieci chilometri seguita poi da un salto dal trampolino HS142. Ebbene in quella partenza in linea svolta sul tracciato dell’Ostrobotnia finnica niente è successo per nove chilometri e mezzo, coi cinquanta atleti in gara che si guardavano in faccia senza che nessuno minimamente osasse tentare di forzare il ritmo per effettuare uno straccio di selezione. Questo stato di totale passività è cambiato solo sull’ultima salita col dominatore dell’ultimo quinquennio, il norvegese Jarl Magnus Riiber, che ha saputo poi imporre il proprio spunto finale sul rettilineo conclusivo ad un gruppo composto da più di trenta atleti giunti alla spicciolata. In pratica in quel di Ruka si è assistito al nulla totale per ventiquattro minuti per poi lasciare al trampolino il verdetto finale della competizione nel pomeriggio. Salto unico sul sempre complicato Rukatunturi che ha visto poi lo scontato successo dello stesso Riiber.
A riguardo di ciò la sera stessa, la televisione finlandese Yle ha voluto interrogare il quattro volte vincitore della Coppa del Mondo di Combinata Nordica, il finlandese Hannu Manninen che senza mezzi termini ha subito parlato di gara farsesca: “In pratica, sarebbe stato possibile spostarsi direttamente sul trampolino, poiché in pista lo sport competitivo è totalmente brillato per la sua assenza, tranne che per l’ultimo mezzo chilometro!” Al fuoriclasse di Rovaniemi è letteralmente ribollito il sangue nel vedere tale apatia da parte di tutti gli atleti sul percorso finlandese: ”La pista da sci di fondo di 2,5 chilometri utilizzata a Ruka aveva un profilo tale che nessuno dei cinquanta atleti ha cercato di uscire dal gruppo principale. Dopo ventiquattro minuti, il traguardo è arrivato in un colpo solo, senza che vi sia stato un minimo segnale di vivacizzare la competizione. Ma anche nei due giorni precedenti le gare sono state decise precedentemente dal trampolino. In futuro spero che la prima competizione possa essere portata anch’essa almeno sui 10km e la Mass start non dovrebbe assolutamente essere più corsa. Disputare qui due classiche Gundersen credo sia la soluzione migliore. Inoltre mi auguro che un tracciato alternativo venga preso in considerazione per permettere ai migliori fondisti di evidenziare maggiormente le loro caratteristiche. Quando vi sono grandi differenze dal trampolino, allora si dovrebbe compensare nel fondo, offrendo loro tracciati più duri in modo che loro abbiano qualche possibilità in più verso chi è più saltatore.”
Il quarantaquattrenne ex combinatista, che da un decennio è ora pilota Finnair a tempo pieno, si dice molto preoccupato per il futuro della sua disciplina:” Il fine settimana di Ruka non è stato una buona pubblicità verso un futuro ancora all’interno del programma olimpico. Anche se la Combinata Nordica maschile sarà ancora vista alle Olimpiadi del 2026 io rimango preoccupato per lo stato in cui si trova attualmente. La Combinata Nordica ha un disperato bisogno di una spinta e il pessimo spettacolo offerto dalla Mass Start non ha portato nessun nuovo amico o sostenitore in seno alla mia sempre amata disciplina.”
Lontano è quel famoso 4 Febbraio 2007 dove nella località polacca di Zakopane si disputò la migliore partenza in linea mai svolta nella storia della Coppa del Mondo di Combinata Nordica. Quel giorno Manninen partì lancia in resta fin dal primo metro, deciso a far selezione da subito, per porre il massimo bottino di secondi fra sè ed i migliori specialisti del salto. Nei primi due chilometri solo il norvegese Magnus Moan seppe tenere la scia del combinatista di Rovaniemi che poi si fece in solitaria ed in perfetto stile i rimanenti otto chilometri. Al traguardo il norvegese arrivò staccato di più di un minuto, il rivale tedesco Ackermann a 1’39” ed i saltatori Takahashi, Bieler e Koivuranta a più di tre minuti. Una cavalcata solitaria di determinazione e coraggio che manca totalmente alle ultime generazioni di combinatisti. Nel pomeriggio sull’ Hs 134 polacco il grande vantaggio accumulato sugli sci stretti fu sufficiente al fuoriclasse finlandese per aggiudicarsi la Mass start.
Anche l’altro grande rivale di Manninen del passato, il due volte campione olimpico e cinque volte campione del mondo, il norvegese Bjarte Engen Vik, si accoda al negativo giudizio dell’ex collega: "È stato difficile ottenere qualsiasi interesse dalla Mass Start disputata a Ruka. Fortunatamente, ve ne sono solo una o due in stagione di queste partenze in linea. Non mi opporrei certamente se anche queste due non esistessero più in futuro”.
Queste le motivazioni dell’accusa, Manninen in primis, seguito a ruota da Vik.
Ma come si difende chi queste Mass Start le ha riproposte in calendario, ovvero la FIS?
In merito abbiamo contattato il Race Director della Combinata Nordica, il quarantottenne norvegese Lasse Ottesen che ricopre questo ruolo cruciale per la disciplina dal 2011. Questo e’ ciò che l’ex saltatore Norge ci ha risposto dopo la noiosa esibizione offerta nella partenza congiunta in terra di Finlandia: “Abbiamo altri 2 eventi Mass start in calendario in questa stagione. Il feedback che abbiamo ricevuto da quello di Otepää la scorsa stagione è stato in generale positivo, Sia dagli atleti che dalle squadre, ma anche dalle TV e dagli spettatori li presenti. Ruka non è sicuramente il posto migliore per organizzare un evento del genere, la pista è stretta, non è molto difficile in generale e la salita è molto dura. Speriamo che andrà meglio a Otepää e Oberstdorf per i prossimi 2 eventi, e ovviamente valuteremo il format in primavera.”
Questa risposta da ”io speriamo che me la cavo”, data la situazione traballante della Combinata Nordica espessa la scorsa estate dal CIO, ci lascia alquanto sconcertati, andando a ricordare la stessa identica soporifera situazione che si è verificata nella località estone dodici mesi or sono, dove trenta atleti si sono giocati la vittoria negli ultimi cinquecento metri con Riiber che ha fatto copia incolla, sia nello sprint finale che nel successivo salto, di quanto fatto lo scorso fine Novembre a Ruka. Lasse Ottesen ci ha poi brevemente esplicato ciò che la Fis sperimenterà nel futuro prossimo: “Andremo anche a testare un nuovo format in Continental Cup quest’inverno. A Rena, in Norvegia, a metà Febbraio proporremo la SuperSprint. Nuovo format che si sviluppa sulla falsariga di ciò che la sprint esprime nel fondo, con prologo e batterie fino alla finale a sei. I secondi di bonus vengono dati ai vincitori e dopo li trasformiamo in punti per la prova di salto. Il percorso sarà di 800-850 metri, quindi sarà veloce e pieno di azione. Con un feedback positivo, lo porteremo in Coppa del Mondo il prossimo anno.”
Ok. Anche qui attendiamo il giudizio degli atleti, ma se è sulla falsariga della Mass Start noi preferiremmo il feedback, libero da ogni pressione e da reali intenditori di questo nobile sport come lo sono gli stessi Manninen e Vik.
In questo primo "trimestre" di Coppa del Mondo, oltre alla problematica relativa alla Mass Start, un altro nodo che da anni accompagna la maggior parte delle gare di Coppa del Mondo, sembra non volgere verso miglioramenti: parliamo dello scarso pubblico che segue sul posto le competizioni di Coppa del Mondo.
In quel di Ruka, si è avuto un calo di circa il 30% di spettatori rispetto allo scorso anno. Ma il fatto che combinata e sci di fondo si svolgano nello stesso sito e giorni, in questa occasione vista la pesante assenza dell’idolo ed eroe nazionale Iivo Niskanen, causa Corona virus, ha determinato questo minor afflusso di spettatori in generale. In Finlandia se ci si deve muovere e spendere soldi per andare a Ruka lo si fa per Iivo Niskanen e non per assistere al pessimo show di una Mass Start di Combinata Nordica. Più grave quanto visto in quel di Lillehammer, dove sia gli uomini che le ragazze hanno saltato e pattinato fra tracciati solitari e tribune vuote. Questo minimo afflusso nella località che ospito i Giochi Olimpici 1994 è ormai una costante che si ripete da alcuni anni. Lo scorso weekend di Ramsau ha invece visto una buona affluenza, data la grande pubblicità su Radio, quotidiani regionali e annunci cartellonistici cittadini che il locale comitato organizzativo in compartecipazione coi vicini skiclub aveva iniziato già da metà Novembre.
Anche su questo importante topic ci risponde Mr. Ottesen illustrandoci ciò che la FIS sta progettando per aumentare le persone che in loco assistono alle competizioni di Combinata: “Il punto riguardante la presenza del pubblico è una parte importante delle prossime tre stagioni. Dobbiamo assicurarci di avere grandi folle nei nostri stadi per i nostri eventi. Abbiamo avviato questo progetto e lo porteremo al livello successivo nel tempo e verso il 2026. Il target di coinvolgere le giovani generazioni e le scolaresche nelle tappe di Coppa del Mondo è in discussione con i locali Comitati Organizzativi, ma sicuramente farò più pressione su questo per i prossimi eventi. È sicuramente qualcosa che migliorerà il nostro prodotto se in TV gli spalti sono pieni. Poi nelle stagioni a venire sarà un volano per far arrivare ancora più gente. Questo è quello che abbiamo visto nel biathlon.”
Positivo che vengano coinvolte le giovani generazioni e le scolaresche ma se poi si trovano ad assistere sul posto a soporiferi spettacoli come quelli offerti a Ruka o Otepää, gli stessi adolescenti nel breve opteranno per altri spettacoli invernali, tipo appunto biathlon.
Da quando nel 2010 le individual gundersen che prevedevano 15 o 7,5km sono state trasformate tutte nell’unica prova di 10km, il board della Combinata Nordica ha poi introdotto le team sprint, sperimentato vari format come le hurricane start, le penalty race, la compact sprint, tutte poi subito abortite, ora le super sprint e introdotto nuovamente le Mass start nel suo calendario col solo risultato di provocare la mancata fidelizzazione verso il suo prodotto e sempre più favorendo chi aveva maggiori capacità di saltatore rispetto ai fondisti. Con la riduzione del chilometraggio e il mantenimento dei parametri di trasformazione da punti del salto in secondi da recuperare nel fondo, i giovani combinatisti emersi negli ultimi anni si sono sempre più specializzati sul trampolino, trasformando le competizioni sempre di più in gare di salto con poi qualche chilometro da pattinare. Questa trasformazione della Combinata Nordica ha di fatto eliminato ciò che rendeva eccitante questa disciplina: ovvero le grandi rimonte sugli sci stretti che erano il sale di questo sport.
Oggigiorno se un atleta riesce a recuperare anche una dozzina di posizioni nella gundersen attuale, viene considerato come fenomeno del fondo.
Lontani sono i tempi nei quali Manninen (sopra gli altri), Gottwald, Hammer ed il Pittin dei tempi belli erano capaci di partire con pettorali oltre il 30 e poi con furiose rimonte fin dal primo metro, terminare sul gradino più alto del podio trascinando le folle e ottenendo le prime pagine dei quotidiani. Quella era la Combinata Nordica creata e pensata dai nostri padri come disciplina per sportivi superman che si distinguevano come veri atleti multitasking e che aveva piena ragione di essere parte del programma olimpico come sport da esporre nella vetrina del CIO sul medesimo ripiano di salto speciale e di sci di fondo. Tolto il sale delle rimonte, e sempre in continua sperimentazione, ora la Combinata Nordica sembra destinata ad un lungo oblio con lo spettro a breve di vedersi voltare le spalle, nel 2030, proprio da chi per primo nel lontano 1924, la volle includere nel suo programma originario dei Giochi Olimpici invernali.
Il RD Lasse Ottesen sulle mass start di combinata nordica: “Gli atleti ci hanno dato feedback positivi ed ora sprimentiamo le sprint come nel fondo!”
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