Arriva Natale ed il biathlon si prende una pausa. Lo fa la Coppa del Mondo, ma parimenti anche gli altri circuiti, Coppa Italia compresa.
E per stillare il bilancio di fine 2022, Fondo Italia da il benvenuto tra le proprie firme a Giuseppe Piller Cottrer, sappadino che dopo un passato da atleta oggi è tra i più preparati tecnici del panorama italiano e "voce" della Rai. Con Piller Cottrer si apre così la nuova rubrica che ci accompagnerà nel proseguo della stagione, Range Time.
"Credo che in prossimità della pausa natalizia si doveroso fare un’analisi ed un bilancio di quanto questa prima parte di stagione ha proposto su vari livelli" è l’opinione di Giuseppe.
CHE VITTOZZI – "Le vicende di Coppa del Mondo sono sotto gli occhi di tutti. Johannes Bø è tornato a mettere in mostra tutto il suo talento e potenziale: è lui il leader del movimento e anche le parole recenti di Martin Fourcade ne tratteggiano la piena dimensione. Sin qui praticamente è sempre salito sul podio, anche nella giornata difficile dei suoi materiali a Le Grand Bornard e pur trovando sulla sua strada un avversario di rango come Sturla Lægreid, il vero protagonista resta lui. In campo femminile lo squadrone svedese ha avuto un impatto importante, con un’Elvira Öberg che è salita molto di giri e a LGB ha trovato maggiore stabilità al tiro. Certo Julia Simon vive un momento di forma straripante, Herrmann è sempre ai vertici. Mi piace sottolineare la caratura di Vanessa Voigt al tiro: conferma non da poco dopo la stagione passata.
Ma chi mi ha impressionato più di tutti è stata Lisa Vittozzi. Ho sempre saputo che sarebbe tornata al suo livello, ma farlo con questa velocità non era scontato. Mirco Romanin non l’ha mai abbandonata e ho avuto modo di apprezzare il grande lavoro che ha fatto e che continua a fare con gli altri tecnici dello staff azzurro. In estate hanno deciso di azzerare gli automatismi e credo che trovare già per le prime tappe una stabilità da consentirle di lottare quasi sempre per il podio sia stato un risultato eccezionale. Anche perchè Lisa ha in più occasioni saputo reagire in situazioni delicate, dove sarebbe bastato poco per lasciarsi condizionare".
IL PUNTO AZZURRO – La partenza è stata molto buona, nel complesso. E questo nonostante l’assenza di Lukas Hofer, pesante sia in termini di risultati che di esperienza che poteva mettere in campo in favore dei più giovani. Al femminile arriviamo alla pausa con Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer nei piani alti della generale e con ottime risposte dalle più giovani. Samuela Comola è quinta tra le under 25, ha una stabilità al poligono invidiabile e si sta ritagliando una dimensione significativa sul massimo palcoscenico. La sua crescita e l’adattamento che sta dimostrando Rebecca Passler sono sintomi evidenti di come la programmazione dello staff federale sia stata corretta, senza forzare i tempi.
Senza Hofer, Tommaso Giacomel è protagonista di tre tappe di alto livello, è andato in premiazione, ha dimostrato di reggere il confronto con i big, è il terzo Under25 del panorama nonostante sia un 2000. A volte rischiamo di non saper valutare appieno questi dati. Didier Bionaz purtroppo è limitato da qualche problema fisico e fatica ad entrare a regime. Il resto del gruppo paga forse il divario rispetto agli altri ma Daniele Fauner ha avuto un buon impatto e Daniele Cappellari aspetta di salire di colpi per accompagnare una migliore condizione al solito tiro appastanza centrato".
CHE RISULTATI IN IBU CUP – "Confesso che nel circuito cadetto qualcosa di molto positivo si è visto. Specie al tiro ed il merito è soprattuto di tecnici come Piller Roner e Mezzaro che hanno saputo dare stabilità. Auchentaller e Fauner hanno subito fatto capire di meritare il posto tra i grandi, nonostante in avvio di stagione abbiano faticato a digerire il periodo di permanenza al nord, un "classico" per noi italiani che abbiamo bisogno del sole per ricaricarci e soffriamo le tante ore di buio. Non a caso il Val Ridanna sono andati tutti molto meglio. Un applauso lo meritano i giovani che sono saliti dal circuito Junior in Val Ridanna: Elia Zeni ha fatto un inseguimento importante, nonostante l’ultimo poligono. Sara Scattolo ha accumulato esperienza importante e positiva è stata anche Martina Trabucchi, in un contesto di grande competitività con avversarie già abituate alla Coppa del Mondo dove è richiesta una profondità d’impegno non banale.
Un discorso a parte lo merita Federica Sanfilippo: ha saputo dimostrare ancora una volta di avere determinazione e voglia di faticare, si è allenata bene nelle Fiamme Oro con Marco Selle e Pietro Dutto e di fatto è ai vertici del movimento, con tanto di rinuncia a gareggiare in Coppa del Mondo di fondo".
JUNIOR IBU CUP – "Si scalpita e si sgomita per provare a salire al piano superiore. L’ho già citata in precedenza, ma Sara Scattolo ha subito confermato la leadership dello scorso anno con segnali molto positivi anche da Martina Trabucchi.
Betemps ha fatto un grande numero con lo zero ad Obertilliach dopo un bell’avvio in Val Martello, Fabiana Carpella e Astrid Plosch hanno convinto in un contesto che ha coinvolto anche la staffetta, mentre forse Ilaria Scattolo ha ancora da crescere nella gestione delle tempistiche al poligono. Mi preme sottolineare la crescita di Fabio Piller Cottrer che ha lavorato con i Carabinieri dopo una passata stagione in cui ha sofferto per un’infiammazione che l’ha condizionato non poco. E’ passato dalla Coppa Italia ma ad Obertilliach ha avuto un buon impatto. Il tutto senza dimenticare una Linda Zingerle in fase di recupero dopo l’infortiunio".
COPPA ITALIA – "Mi piace guardare soprattutto alle categorie giovanili dove il fermento è notevole, con diverse regioni che si stanno affiancando alle scuole storiche del biathlon azzurro. L’ultimo fine settimana ha messo in mostra soprattutto i team delle regioni occidentali, con la scuola valdostana guidata da Orellier e Gems sempre all’avanguardia, al pari del Piemonte seguita dai tecnici Fiandino e Pettino: le prove aspiranti erano importanti per andare a formare le squadre che prenderanno parte agli EYOF di Forni Avoltri, poi con gennaio la stagione entrarà nel vivo anche con i primi campionati italiani con in ballo anche la qualificazione ai mondiali giovani. Per i nati nel 2005 e 2006 si è trattato di test importanti, anche per fare esperienza di momenti cruciali in cui si impara a gestire emozioni e contesto. Tra gli altri, mi ha convinto l’altoatesina Eva Hutter, ma in un panorama giovanile credo che sia necessario aspettare il proseguo della stagione prima di addentrarsi nel dettaglio di analisi".