Biathlon - 16 dicembre 2022, 12:30

Biathlon - Anamarija Lampic a Fondo Italia: "Sono felice di come sta andando, ho iniziato a sparare in piedi solo a settembre; in Coppa del Mondo mi rivedrete a Pokljuka"

Si riveste con calma, sorride e chiacchiera con allenatori e atlete, in particolare si sofferma con Mona Brorsson, sempre molto propensa e aperta a scambiare due chiacchiere. Anamarija Lampic sembra godersi ogni secondo di questo nuovo ambiente del biathlon, lo fa dopo un quinto posto in Coppa del Mondo o anche al termine della sprint in Val Ridanna chiusa al quindicesimo posto con quattro errori al tiro e ovviamente miglior tempo sugli sci. Dopo anni da atleta di prima classe dello sci di fondo, la slovena ha deciso di tuffarsi in una nuova avventura, con grandissimo coraggio.

L’abbiamo intervistata tante volte in passato nel corso della sua bellissima carriera nello sci di fondo, trovandola sempre con il sorriso. Questa volta però, quando si presenta di noi, ci sembra quasi di trovarci di fronte a una bambina portata al parco giochi, tanta è la gioia mista a curiosità che le si legge negli occhi.

Ciao Anamarija. Dai proprio l’impressione che ti stai godendo il biathlon. Non è così?
«Si, certamente. È questo il motivo per cui ho deciso di cambiare, volevo provare il biathlon, vedere com’è dall’interno, capire come vanno le cose. Sono soddisfatta e felice».

Qual è la cosa che più ti piace del biathlon?

«Il fatto che fino alla fine non sai mai quale sarà la tua posizione. Devi colpire tutti i tuoi bersagli fino all’ultimo, solo una volta terminato l’ultimo poligono puoi iniziare a capire come ti piazzerai. Fino alla fine non sai mai cosa possa accadere. Nello sci di fondo, se sei in buona forma, puoi già intuire come andrà la gara, ma nel biathlon è diverso. Ciò è eccitante».

Volevo chiederti: avevi provato a sparare già prima di decidere di lasciare lo sci di fondo, oppure la tua scelta è arrivata realmente senza averlo mai fatto prima?
«Ho iniziato direttamente a maggio (ride, ndr). Ok, un anno fa avevo già provato a sparare, ma giusto un paio di volte per divertimento, ma non è allora che ho detto: “Ok ora passo al biathlon”. Ho iniziato ad allenarmi al tiro solo a maggio, iniziando dalle serie a terra, mentre solo a settembre ho cominciato a sparare in piedi».

Insomma, a maggior ragione direi che sei stata molto coraggiosa nella tua scelta.
«Si (ride), possiamo proprio dirlo».

La scorsa settimana sei arrivata addirittura quinta al tuo esordio in Coppa del Mondo. Avresti mai immaginato un inizio del genere?
«No (ride, ndr), non era nemmeno nei programmi che partecipassi alla sprint di Hochfilzen. Dopo Idre sono tornata a casa per circa 24 ore, da lì direttamente in Austria. Una volta giunta lì, mi hanno comunicato che avrei preso parte alla sprint e alla staffetta. Ed io: “Oh, wow! È la decisione definitiva?” (ride, ndr). Allora mi sono detta di vivere quella gara come un extra, una sorta di bonus per me. È andata anche bene, ma abbiamo deciso di seguire il programma iniziale e saltare la pursuit, per poi prendere parte alla staffetta, che originariamente era l’unica gara in cui avrei dovuto gareggiare. Ma alla fine sono davvero felice di aver disputato anche la sprint».  

Come mai dopo la bella prestazione nella sprint di Hochfilzen, avete deciso di ripartire comunque dall’IBU Cup?
«Era già nel programma iniziale. Avrei fatto l’esordio a Hochfilzen per poi tornare nuovamente qui a Ridanna in IBU Cup. Sicuramente è meglio per me, imparo in ogni gara, ho ancora tanto da imparare. So che molte persone dopo Hochfilzen si sarebbero aspettate di vedermi in Francia, ma era già deciso così e abbiamo seguito il programma».

Nel programma avete previsto un tuo ritorno in Coppa del Mondo a Pokljuka?

«Si, non so quali gare disputerò, ma al cento per cento prenderò il via almeno in una competizione. Questo è certo».

Mi chiedo dalla prima gara in cui ti ho vista: come mai inizi a sparare dal centro?

«Sinceramente non lo so, il mio allenatore mi ha detto di fare così. Parto dal centro, poi vado a sinistra e torno a destro. È così che ho imparato».

Ho letto tanti articoli sui siti sloveni, nei quali si speculava sulla possibilità di vederti comunque al via dei Mondiali di sci nordico a Planica. Te la senti di escluderlo?

«Non posso escluderlo al cento per cento, ma sono sempre meno le possibilità che possa gareggiare lì. Ho deciso di passare al biathlon e ora sono concentrata soltanto sulle cose che devo imparare in questa disciplina. È la mia nuova vita. Credo di aver ottenuto tanto nello sci di fondo, ed ora è il momento di scoprire qualcosa di nuovo, vivere nuove avventure, un nuovo mondo».

Giorgio Capodaglio