La Francia vince la staffetta femminile 6×4 km di Hochfilzen, la seconda della Coppa del Mondo di biathlon. Strepitosa l’ultima frazione con protagonista Julia Simon, che decide la gara all’ultimo poligono nel duello con Elvira Öberg. La Francia ferma il tempo a 1h14’27"1, con 10"4 di vantaggio sulla Svezia e 18"5 su una grande Italia, che gareggia con Rebecca Passler, Dorothea Wierer, Samuela Comola e Lisa Vittozzi.
Le transalpine schierano Lou Jeanmonnot, Anaïs Chevalier-Bouchet, Chloé Chevalier e una Simon che in questo momento si è presa la scena femminile e non ha alcuna intenzione di mollarla. Francia e Italia fanno praticamente gara insieme fino all’ultimo poligono della seconda frazione: nella prima parte di gara entrambe inseguono la Svezia, rappresentata da Linn Persson; Passler è la migliore come velocità al tiro complessiva (41"8), la svedese costruisce un gap di 16 secondi grazie al ritmo sugli sci stretti. Frazione dunque di rimonta, la seconda, per Wierer e Chevalier-Bouchet, che approfittano di una non irresistibile Anna Magnusson al primo poligono (la svedese deve usare due ricariche) per andare in testa. Alla seconda sessione di tiro Wierer è perfetta (22"2 e zero errori) e manda in crisi la francese, regalando dunque all’Italia la leadership provvisoria a metà gara: 12"8 il vantaggio sulla Francia, 22"8 quello sulla Svezia.
La terza frazione è quella che prevedibilmente vede l’Italia più in sofferenza, con Comola che riesce comunque a difendersi bene dal rientro della sorella minore delle Chevalier e soprattutto di Hanna Öberg, devastante sugli sci. Il problema della svedese è piuttosto il primo poligono: per passarlo indenne deve usare tre ricariche, ma sprofonda a -35" da Comola, superata da Chevalier al 15esimo km. Öberg rimonta furiosamente 13 secondi tra un poligono e l’altro e dopo una sessione di tiro interlocutoria a livello di errori (uno a testa per Francia, Svezia, Italia e Germania) si profila una finale a quattro dove se la giocano le migliori per condizione: Julia Simon, Elvira Öberg, Lisa Vittozzi e Denise Herrmann-Wick.
Un ultimo giro pazzesco della maggiore delle sorelle Öberg regala alla Svezia un margine di 11"4 sulla Francia e 11"9 sulla Germania, mentre Chevalier crolla sul finale e viene ripresa da Vanessa Voigt (molto brava al secondo poligono nella velocità di tiro); Comola contiene i danni e lascia il testimone a Vittozzi con un ritardo di 19" dalla Svezia. La sappadina vola nel primo giro, guadagna quasi cinque secondi a Öberg, e al primo poligono raggiunge Herrmann-Wick (entrambe a due errori). Si crea dunque un doppio duello nelle posizioni di vertice: Francia-Svezia per le prime due posizioni, Italia-Germania per il terzo posto. Simon è come al solito strepitosa a terra, ma a differenza di altre volte è anche una mitraglia in piedi: al secondo poligono brucia sul posto Öberg (18"2 di shooting time!) e si invola verso un trionfo meritatissimo, la svedese subisce il colpo e compie un errore che comunque le permette di avere margine su Italia e Germania. Per il terzo posto è Vittozzi a spuntarla: un errore contro i due della tedesca. Battuta non solo la Germania, ma anche la Norvegia, quinta malgrado una superlativa Ingrid Tandrevold e in attesa di Marte Olsbu Røiseland e Tiril Eckhoff: intanto, l’Italia può festeggiare.
Staffetta femminile, la classifica completa
Biathlon – Italia terza nella staffetta di Hochfilzen! Si arrende solo a Francia e Svezia
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