Tra i protagonisti della stagione di sci di fondo ci sono anche persone senza pettorale né numero: sono gli attivisti di "Stopp oljeletinga", associazione che combatte le estrazioni del petrolio che ha creato non pochi grattacapi all’organizzazione di Lillehammer (Coppa del Mondo) e a quella di Beitostølen (in occasione dell’apertura stagionale norvegese). Ora si teme possa tornare a colpire.
A essere preoccupata è la storica Vasaloppet, che ha nella compagnia petrolifera saudita Preem uno sponsor e un partner fidato. Lo storico evento, previsto il 5 marzo 2023, ha alzato l’allerta dopo i fatti di Lillehammer: poco dopo l’inizio della mass start, prova valida per la Coppa del Mondo, cinque manifestanti hanno invaso la pista accendendo dei fumogeni e cercando di interrompere la gara, mentre gli atleti stavano sopraggiungendo.
«Aiutaci a raccogliere fondi per cacciare le compagnie petrolifere dallo sci norvegese e svedese», questo il messaggio di Daniel Bengtsson, responsabile della comunicazione di Greenpeace nei paesi nordici. L’amministratore delegato di Vasaloppet – Johan Eriksson – non nasconde timori: «Spero davvero in un dialogo. Abbiamo già avuto persone che hanno usato la Vasaloppet per promuovere messaggi diversi. Sarebbe uno sviluppo increscioso», queste le sue parole a TT. «È chiaro che sarà difficile controllare tutta la pista se qualcuno vuole esprimere un certo dissenso. Ma si spera che le persone mettano la sicurezza al primo posto».