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Sci di Fondo – Pensa se non si fosse infortunato! A Ruka, Klæbo non vince ma stravince! Top ten per Pellegrino e De Fabiani

Impressionante, pazzesco, formidabile, unico! Potremmo scrivere solo aggettivi e iperboli per descrivere la prestazione di Johannes Klæbo nella sprint a tecnica classica che a Ruka ha aperto la Coppa del Mondo. Il campione norvegese, che da luglio non è riuscito ad allenarsi al meglio, soprattutto non aveva potuto farlo su sprint a tecnica classica, a causa di un problema fisico al tendine del ginocchio, è arrivato al via della stagione, nonostante tutto, in condizioni straordinarie, dominando la gara e imponendosi addirittura con almeno trenta metri di vantaggio su tutti gli avversari.
Dopo aver chiuso nettamente in testa la qualificazione e vinto senza grande difficoltà le batterie dei quarti e della semifinale, Klæbo è stato protagonista di una finale sontuosa, da dominatore assoluto, nella quale ha dato anche l’impressione di volersi testare, senza risparmiare alcuna energia. La finale è partita in maniera interlocutoria ma nel tornatino prima della discesa, Klæbo ha improvvisamente accelerato e con due sprint poderose ha guadagnato subito cinque metri sugli avversari. In discesa il fenomeno norvegese ha pennellato gli sci come sempre, poi sull’ultima salita non ha voluto risparmiarsi, ma ha deciso di accelerare con la sua tipica corsa, proprio a voler provare le proprie gambe. La risposta è ciò che abbiamo tutti visto, un vantaggio enorme al punto che è stato impossibile al pubblico televisivo seguire la gara degli altri, perchè lo schermo era troppo piccolo per riprendere coloro che stile sparring partner hanno condiviso con lui questo podio.
Russi o no, oggi era impossibile pensare che Terentev, Bolshunov o qualsiasi altro atleta avesse i mezzi per affrontarlo.
L’assenza degli atleti russi si è sentita tanto però per quanto riguarda gli altri piazzamenti. Alle spalle di Klæbo, come purtroppo dovremo abituarci nel corso della stagione, che senza russi si annuncia davvero essere un monologo norvegese, sono giunti Even Northug e Paal Golbert. Anche quarto un norvegese, Erik Valnes, a completare il primo di tanti poker che vedremo quest’anno, anche e soprattutto nelle distance. Insomma, la prima gara fa subito temere una stagione noiosa per chi non è norvegese e forse anche per i norvegesi stessi.
Bella quinta piazza per Halfvarsson, competitivo come ci si aspettava, mentre sesto ha concluso il bravissimo Jules Chappaz, eterna promessa francese che messi da parte i problemi fisici è finalmente riuscito a mostrare il suo grande potenziale. Il francese ha fatto vedere le sue grandi qualità soprattutto in semifinale, dove ha impressionato in salita. Attenzione perché questo giovane ha il potenziale per fare bene e non soltanto nelle sprint. 
Buon inizio per Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani, entrambi in top ten in una gara che raramente ha sorriso agli azzurri. Il poliziotto si è ben comportato chiudendo in settima posizione assoluta, concludendo al terzo posto la seconda semifinale, battuto da Jules Chappaz e Paal Golberg, che hanno fatto la differenza nell’ultima parte di salita. Sul rettilineo finale Pellegrino ha beffato Jouve.
Quinto nella sua semifinale e decimo assoluto ha invece chiuso un De Fabiani che ha fatto veramente un’ottima impressione, così come Pellegrino, nei quarti di finale. Un buon inizio per i due alfieri dello sci di fondo italiano.

Nota di merito per il 2002 svedese Edvin Anger, dodicesimo assoluto. Lo scorso anno arrivò sesto ai Mondiali Juniores di Lygna nella sprint che vide Barp conquistare l’argento.

Delusione per il padrone di casa Joni Mäki, che dopo una buona qualificazione, come spesso gli capita è uscito già nella batteria dei quarti di finale. Out subito anche Chanavat, eliminato nella batteria dei quarti di finale da un ottimo De Fabiani.

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