Il prossimo 24 febbraio a Planica sarebbe chiamato a difendere il titolo mondiale conquistato nello skiathlon a Oberstdorf nel 2021, al termine di 30 km di lotta con i norvegesi, messi in fila l’uno dopo l’altro con un grandissimo finale di gara. Alexander Bolshunov, però, non potrà avere questa opportunità a causa della sospensione degli atleti russi, eslcusi da tutte le competizioni internazionali per l’attacco militare del loro paese all’Ucraina.
Nel giorno in cui parte la Coppa del Mondo di sci di fondo, il campione russo ha deciso di rispondere alle domande di TV2, emittente norvegese, aprendo il proprio pensiero anche al mondo occidentale.
Il campione russo è ben chiaro quando gli viene chiesto cosa stia provando nel vedere il via della Coppa del Mondo da fuori: «Sono ovviamente deluso dal fatto che non potremo prendere parte alla Coppa del Mondo e ai Mondiali di questo inverno a Planica. Coloro che ora sono a Ruka per gareggiare potrebbero forse mettersi nella nostra situazione. Mi sarebbe piaciuto vedere come avrebbero reagito».
Il sito norvegese riferisce che Bolshunov scuote la testa, quando si parla dell’esclusione degli atleti russi: «La gente in Occidente deve smetterla di accusare noi (atleti) russi di tutto. Forse, invece, avremmo bisogno di un supporto. Lo sport è pace, lo sport deve unire le persone e nient’altro».
Bolshunov, che viene da un piccolo posto chiamato Podyvotje, che si trova proprio al confine con l’Ucraina, fortunatamente non coinvolto nel conflitto, ha esposto il suo pensiero sulla guerra in corso: «Quando si tratta della situazione che abbiamo nel mondo in questo momento, credo che la colpa sia di tutti gli stati coinvolti nel conflitto. Innanzitutto, tutto questo deve finire e i leader mondiali devono sedersi al tavolo dei negoziati per concordare la via da seguire. Non credo che accadrà ora, ma spero che non ci voglia molto».
Il fondista russo è amareggiato. Quando compirà 26 anni il prossimo 31 dicembre, non lo farà, come ormai abituato, mentre lotta per vincere il Tour de Ski. Ma soprattutto, Bolshunov fatica ad accettare l’esclusione dai Mondiali e quell’oro che non potrà difendere: «Le medaglie ai Mondiali saranno ovviamente assegnate senza competizione, basta guardare i risultati dello scorso inverno. Il fatto che non possa lottare per le medaglie ai Mondiali è ovviamente qualcosa a cui penso spesso. Pensare che noi russi, durante il Mondiale di Planica, gareggeremo in casa in Russia, è qualcosa difficile da accettare».
Intanto, proprio in patria, la stagione di Bolshunov è già iniziata, anche se non ha trovato il podio: «Non sono ancora nella mia forma migliore, ma è bello iniziare la stagione. Sono sicuro che la forma migliorerà. Anche se in questa stagione sembra che ci saranno gare solo in Russia».
Quando gli viene chiesto quando crede che incontrerà nuovamente Klæbo, il campione russo lancia la sfida: «Non so. So solo che sono pronto».
Se da atleta non è un periodo facile, Bolshunov può consolarsi con Eva, sua figlia, nata pochi mesi fa: «La famiglia mi distrae da questa situazione. Mi preoccupi se la bambina ha dormito e mangiato bene, se va tutto bene. Quindi Eva si prende la maggior parte dell’attenzione. E questo è positivo».
Al di là di ogni giudizio politico, ogni appassionato non vede l’ora di rivederlo nuovamente battagliare in pista con Klæbo, quella grande rivalità di cui lo sci di fondo ha un grande bisogno.
Sci di Fondo – L’appello di Bolshunov: “Smettetela di accusare noi atleti russi di tutto: supportateci, lo sport è pace e deve unire le persone”
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