Arriva subito una prima volta nella sprint in tecnica classica femminile, che a Ruka ha aperto la Coppa del Mondo. A vincere è stata infatti Emma Ribom, classe 1997, che mai prima di oggi aveva vinto in Coppa del Mondo.
La giovane svedese, che si è allenata con Sundling per tutta l’estate, si è imposta davanti alla connazionale Hagström e la norvegese Tiril Udnes Weng, brava a strappare il terzo posto. Ai piedi del podio l’ottima Joensuu, capace di conquistare un bel quarto posto.
In quinta piazza una ritrovata Skistad, mancata però nella finale, quando si è presto staccata. Per lei era però importante intanto tornare in finale e lo ha fatto con grande caparbietà. Delusa invece la più attesa, Maja Dahlqvist, che come le era accaduto anche nell’apertura della stagione svedese a Bruksvallarna, è caduta sul più bello. Questa volta la detentrice della coppa di specialità sprint è finita a terra proprio sull’ultima curva, quando sembrava destinata a giocarsi il successo con Ribom fino all’ultimo metro. Un vero peccato perché la sua caduta non ha permesso agli appassionati di vivere un appassionante duello che avrebbe sicuramente reso più spettacolare una giornata di gare meno emozionante del previsto, dal momento che tra donne e uomini non vi è stata quella battaglia conclusiva che rende solitamente questo format più spettacolare.
Sicuramente la gara odierna ha mostrato per l’ennesima volta l’enorme dominio della Svezia nella sprint femminile. Se si considera che priva di Sundling, campionessa mondiale e olimpica in carica, Svahn, vincitrice della coppa di specialità nel 2020 e con Dahlqvist, vincitrice della coppa di specialità lo scorso anno, la nazionale svedese si è ugualmente regalata una doppietta.
A proposito di Svezia, si è fermata in semifinale la bella gara di Frida Karlsson, che ha chiuso al decimo posto. Nona Stenseth, che era stata la migliore in qualificazione, ma è uscita nella prima semifinale vinta da Ribom con un tempo che ha permesso a quattro atlete di passare il turno.
Settima piazza conclusiva per la sorpresa di giornata, l’ottima Beranova. La ceca, che ha fatto una bella impressione, si è fermata nella seconda semifinale, beffata dalla grande spaccata finale di Skistad.
Nelle batterie dei quarti di finale è stata subito eliminata Jessie Diggins, penalizzata da un incidente che ha coinvolto Hennig e Lilynpera. Fuori immediatamente anche Myhrvold, caduta nella quinta batteria dei quarti. Stessa sorta anche per la finlandese Matintalo, quinta in qualificazione.
Nessuna italiana ha preso parte alle batterie, in quanto Caterina Ganz, unica azzurra al via, non ha superato il taglio della qualificazione. Per lei 34ª posizione finale.
Ricordiamo che da quest’anno vanno a punti le prime cinquanta. Il traguardo è stato oggi tagliato da appena 59 atlete. Ciò rende bene l’idea di quanto sia insensato il nuovo sistema di assegnazione dei punti.