Johannes Klæbo, poi il deserto. Anche sulla neve di Beitostølen. Lo scorso weekend è stato dolceamaro per lo sci di fondo norvegese: da una parte ha ritrovato il suo fuoriclasse principale – ma non sa se potrà averlo a Ruka per l’inizio della Coppa del Mondo, previsto questo weekend – dall’altra ha dovuto riscontrare segnali preoccupanti dal resto degli atleti élite. Nella 10 km a skating, Klæbo ha maramaldeggiato con i colleghi della nazionale, malgrado un infortunio che ha condizionato la sua preparazione: una prova di forza, ma anche uno schiaffo morale al resto del fondo norvegese. Che ora si lecca le ferite.
«Sia sullo sprint che sulla distanza abbiamo raccolto prestazioni davvero brutte. Non ho una spiegazione sufficiente. Se continuiamo così, non tutti andremo in Coppa del Mondo in futuro», VG riporta così l’amarezza di Hans Christer Holund, che malgrado il nono posto è stato il migliore della nazionale, Klæbo a parte. Emil Iversen – 14esimo domenica – ci è andato giù ancora più duro, parlando di «peggior giorno in 100 anni per la squadra norvegese nelle competizioni di distanza».
Anche l’allenatore Eirik Myhr Nossum è a corto di spiegazioni: «Gran gara di Johannes, per il resto alti e bassi, faccio fatica a capire. Adesso discuteremo in vista di Ruka (si prevede che la scelta arrivi martedì, nda) ma ripeto che gli atleti d’élite hanno la priorità».
Di tutt’altro umore, ovviamente, Henrik Dønnestad, secondo tra lo stupore generale: «È una giornata da sogno per me oggi. Salire sul podio qui oggi, battuto solo dal migliore del mondo, è fantastico, e devo ammettere quanto sia surreale sconfiggere di un colpo la stragrande maggioranza della squadra élite in una gara così importante». Con il bel risultato di ieri, Dønnestad potrebbe aver conquistato un pettorale per la Coppa del Mondo. Attualmente Nossum ha chiamato nove uomini su 12: Holund, Klæbo, Krüger, Even Northug (ieri addirittura 82esimo), Nyenget, Taugbøl, Valnes e Stenshagen.