"In virtù della mia storia personale, tutti i manuali di addestramento al salto con gli sci dovrebbero probabilmente essere riscritti", ha dichiarato – sorridendo – Eva Pinkelnig, stella austriaca del salto con gli sci. A riportare le sue parole è stato il portale "Ski Jumping", che ha ripercorso i passaggi più delicati della carriera dell’atleta: momenti di difficoltà estrema, durante i quali molti suoi "colleghi", probabilmente, avrebbero gettato la spugna.
Partiamo dal dicembre 2016, quando Eva Pinkelnig subì due drammatiche cadute e rimediò una grave lesione cerebrale. Il gonfiore non si è attenuato per molto tempo, motivo per il quale la giovane ha sviluppato problemi neurologici molto gravi: aveva vuoti di memoria, non riusciva a concentrarsi, riferiva notevoli disturbi visivi. Il medico la visitò, le disse che mostrava segni di Alzheimer: "Nel mio cervello sono apparse strutture che un essere umano della mia età non dovrebbe avere", ha asserito l’austriaca.
Partiamo dal dicembre 2016, quando Eva Pinkelnig subì due drammatiche cadute e rimediò una grave lesione cerebrale. Il gonfiore non si è attenuato per molto tempo, motivo per il quale la giovane ha sviluppato problemi neurologici molto gravi: aveva vuoti di memoria, non riusciva a concentrarsi, riferiva notevoli disturbi visivi. Il medico la visitò, le disse che mostrava segni di Alzheimer: "Nel mio cervello sono apparse strutture che un essere umano della mia età non dovrebbe avere", ha asserito l’austriaca.
I vertici della Federazione del suo Paese cercarono di dissuaderla dal riprendere l’attività agonistica, ma Pinkelnig fu categorica: non avrebbe mai rinunciato al suo sogno. Così, per mezzo di un avanzato programma d’allenamento di neuroatletica, è tornata in splendida forma.
Tuttavia, nel 2020, il destino le giocò un altro brutto scherzo: dopo una caduta in allenamento, la giovane saltatrice si ritrovò a lottare per la sua stessa vita. La sua milza, infatti, si ruppe, ed Eva Pinkelnig perse un litro di sangue. Fu operata d’urgenza e, quando l’intervento si concluse con successo, i dottori le dissero che molti dei loro pazienti con lesioni simili non erano riusciti a sopravvivere.
Poche settimane dopo, invece, la donna era già tornata a saltare con gli sci ai piedi: "Non bisogna mollare mai, bisogna correre dei rischi, non è mai troppo tardi per dare una svolta alla carriera", ha affermato, inseguendo già mentalmente nuovi, scintillanti obiettivi.
Tuttavia, nel 2020, il destino le giocò un altro brutto scherzo: dopo una caduta in allenamento, la giovane saltatrice si ritrovò a lottare per la sua stessa vita. La sua milza, infatti, si ruppe, ed Eva Pinkelnig perse un litro di sangue. Fu operata d’urgenza e, quando l’intervento si concluse con successo, i dottori le dissero che molti dei loro pazienti con lesioni simili non erano riusciti a sopravvivere.
Poche settimane dopo, invece, la donna era già tornata a saltare con gli sci ai piedi: "Non bisogna mollare mai, bisogna correre dei rischi, non è mai troppo tardi per dare una svolta alla carriera", ha affermato, inseguendo già mentalmente nuovi, scintillanti obiettivi.