Era balzato agli onori della cronaca nella passata stagione, quando ad Anterselva era riuscito a chiudere al quindicesimo posto nell’individuale di Coppa del Mondo, qualificandosi per la mass start della tappa italiana ma soprattutto a guadagnarsi una difficile convocazione per le Olimpiadi di Pechino.
Nella passata stagione Campbell Wright è riuscito, ancora juniores, a mostrare parte del suo talento, portando il biathlon neozelandese ai Giochi Olimpici, a dodici anni di distanza da Sarah Murphy, nonostante criteri di selezione piuttosto severi. Un risultato che rappresentava il giusto premio al suo entusiasmo e alla sua grande determinazione, doti che lo avevano spinto a trasferirsi in Italia, a Livigno, per allenarsi con il tecnico italiano Luca Bormolini. Un ragazzo che inseguendo il sogno del biathlon ha sciato praticamente dodici mesi l’anno, tra Nuova Zelanda e Italia.
Come si è visto anche attraverso i sui social, nel corso dell’estate, Campbell Wright ha preso una decisione importante per la sua carriera, un altro cambiamento radicale, l’ennesimo cambio di vita, trasferendosi negli Stati Uniti per allenarsi. Il giovane neozelandese si è legato quindi alla nazionale statunitense, svolgendo tutta la preparazione con il gruppo allenato dall’allenatore italiano Armin Auchentaller, coadiuvato da Emil Bormetti, già vicino all’atleta neozelandese negli anni passati. Una squadra che ha al suo interno tanti giovani talenti, tra i quali l’italo-statunitense Vincent Bonacci e Maxime Germain, due compagni di allenamento preziosi per Wright, che è tornato in quelli Stati Uniti dove sono nati i suoi genitori.
Per questo motivo, come era stato già svelato lo scorso anno, Wright ha anche il passaporto statunitense e potrebbe a tutti gli effetti gareggiare per gli Stati Uniti, ma anche il prossimo anno continuerà a farlo con la divisa della sua Nuova Zelanda. Nonostante ciò, il giovane sarà comunque adottato dal team USA, dal momento che, dopo avergli messo a propria disposizione i mezzi per allenarsi al meglio in estate, anche nei weekend di gara sarà seguito dai tecnici a stelle e strisce, per la maggioranza italiani per azzeramento, assistenza tecnica in pista e ovviamente preparazione dei materiali. Insomma, quest’anno più che mai, il giovane Campbell unirà in qualche modo le tre nazioni più importanti della sua vita: Stati Uniti, Italia e ovviamente Nuova Zelanda.