Lo scorso 24 giugno le atlete della combinata nordica femminile hanno avuto una vera e propria doccia fredda, quando il CIO ha annunciato che la loro disciplina non sarebbe entrata a far parte del programma olimpico di Milano-Cortina 2026. Una decisione in aperta contraddizione con quanto affermato pochi secondi prima dallo stesso CIO, mentre veniva annunciato con orgoglio che quelle italiane saranno le Olimpiadi con la maggior uguaglianza di genere di sempre.
Ma le atlete non si sono arrese e con esse tutto il mondo della combinata nordica, anche quella maschile, in quanto si sentono vittime di un’ingiustizia, di un giudizio affrettato che non ha avuto quell’apertura mentale per comprendere che la disciplina è in crescita e merita fiducia, come ha dimostrato anche il Grand Prix Estivo e come si è visto anche nelle competizioni giovanili. Il CIO ha citato solo il Mondiale di Oberstdorf, un’unica competizione, svoltasi anche in piena pandemia, con un podio tutto norvegese e dieci nazioni al via. Si è parlato di pochi continenti competitivi, quando bastava vedere la precedente gara di Coppa del Mondo per notare che a vincere era stata una statunitense.
Ecco allora la risposta, con varie iniziative che sono state organizzate. La prima è una petizione online, pubblicizzata da Swix, alla quale hanno dato il contributo atlete simbolo di diversi movimenti. Nella petizione, è sottolineato come "nel campo dell’uguaglianza di genere, si può notare molto bene lo sviluppo degli ultimi anni. A dicembre 2020, la combinata nordica ha celebrato la prima gara di Coppa del mondo femminile e la prima partecipazione ai Campionati mondiali di sci nordico. Nella stagione successiva vi erano già nove competizioni di Coppa del Mondo in programma e il numero delle competizioni internazionali continua a crescere. Anche il numero di competizioni a livello internazionale per le donne junior è in costante aumento. Con uno sviluppo così rapido, il passo successivo sarebbe l’ammissione delle donne ai Giochi Olimpici Invernali del 2026, poiché fino ad allora c’è ancora molto spazio per ulteriori progressi. Il CIO pubblicizza l’obiettivo dell’uguaglianza tra uomini e donne in ogni sport olimpico, la combinata nordica è l’ultimo sport rimasto in cui ciò non accade".
Nella petizione sono riportare le parole delle norvegesi Mari Leinan Lund e Marte Leinan Lund, della tedesca Jenny Nowak, dell’austriaca Lisa Hirner, della giapponese Yuna Kasai e dell’azzurra Annika Sieff. Queste le parole della trentina delle Fiamme Oro: «Gareggiare ai Giochi Olimpici Invernali sarebbe un sogno che si avvera, perché alla fine è quello per cui lavoriamo tutte. Quindi, il primo passo verso questo obiettivo sarebbe far diventare la combinata nordica femminile una disciplina olimpica e a quel punto, se avessi la possibilità di qualificarmi e parteciparvi, allora sarebbe il finale perfetto».
L’obiettivo di quindicimila firme è quasi raggiunto, se si considera che mancano poco più di un centinaio. Felice Gyda Westvold Hansen, la campionessa mondiale e vincitrice dell’ultima Coppa del Mondo: «È in un certo senso positivo per noi che siamo coinvolti in questo che le persone stiano mostrando il loro sostegno e siano d’accordo sul fatto che dovremmo essere autorizzate a prendere parte alle Olimpiadi» ha affermato a Nettavisen.
Il direttore sportivo della combinata nordica norvegese, Ivar Stuan, ha anche annunciato che diverse iniziative coinvolgeranno gli atleti, uomini e donne, in occasione delle competizioni di Beitostølen del prossimo weekend, con l’augurio che anche i fondisti norvegesi vogliano partecipare. Altre iniziative potrebbero essere organizzate anche per la tappa di Coppa del Mondo a Ruka.
«L’abbiamo presentata alla FIS e sono molto positivi su tutta la nostra campagna. È una sicurezza per noi» ha affermato Stuar.
Al seguente link si può partecipare alla campagna e contribuire con la propria firma.
Le atlete non ci stanno: parte la petizione online per chiedere l’inserimento della combinata nordica femminile a Milano-Cortina 2026
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