Vibranti polemiche sono scoppiate in Australia di fronte all’ipotesi concreta di vedere smantellata la più famosa pista da sci di fondo del continente oceanico, quella di Falls Creek. Un impianto di fama mondiale, che sulle sue nevi ha ospitato anche le prime gesta dell’olimpionico Paul Gray, oggi 53 anni, che da giovanissimo, assieme ai suoi fratelli, si alzava all’alba ogni venerdì per potersi accaparrare gli sci migliori al noleggio della scuola superiore di Mount Beauty.
Proprio sul candido manto di Falls Creek Paul Gray si è formato come atleta, giungendo a rappresentare in due occasioni (1992 e 1998) la propria nazione ai Giochi olimpici invernali e riuscendo a laurearsi campione della Kangaroo Hoppet, la principale gara di sci di fondo su lunga distanza dell’Australia intera.
Ricordi indelebili, che Gray ha condiviso con i lettori del "Guardian": "Falls Creek è stata una parte importante della mia vita per molto tempo. Se elimineranno una parte della strada, perderemo ciò che rende speciale questo luogo". La "strada" in questione è la Bogong High Plains Road, che sale dal Mount Beauty fino alla stazione sciistica di Falls Creek, di proprietà del governo vittoriano e da esso gestita.
Durante la stagione invernale, essa è chiusa al traffico e costituisce una parte fondamentale di una rete gratuita di piste per la pratica dello sci di fondo. Nel mese di giugno 2022, però, il resort ha annunciato l’intenzione di iniziare a sgomberare la neve l’anno prossimo da un segmento di carreggiata (lungo 1,2 chilometri) per consentire alle auto e ai bus navetta di raggiungere nuove infrastrutture vicino al Rocky Valley Lake, utili a ridurre gli impatti del cambiamento climatico sul commercio nelle località turistiche.
Durante la stagione invernale, essa è chiusa al traffico e costituisce una parte fondamentale di una rete gratuita di piste per la pratica dello sci di fondo. Nel mese di giugno 2022, però, il resort ha annunciato l’intenzione di iniziare a sgomberare la neve l’anno prossimo da un segmento di carreggiata (lungo 1,2 chilometri) per consentire alle auto e ai bus navetta di raggiungere nuove infrastrutture vicino al Rocky Valley Lake, utili a ridurre gli impatti del cambiamento climatico sul commercio nelle località turistiche.
Gli abitanti del posto non hanno accolto con il sorriso la notizia, in quanto ritengono che, per mezzo di questa scelta, la reputazione di Falls Creek come patria dello sci di fondo in Australia sarà irrimediabilmente compromessa. Dopo essersi trasferito a Melbourne per completare il suo percorso di studi, Gray è tornato a Mount Beauty 13 anni fa con la moglie e le due figlie e afferma che, sebbene Falls Creek disponga di un’ampia rete di piste da fondo, "ciò che la distingue da altre località è il terreno protetto creato dalla rete stradale, di cui BHP Road è l’arteria principale. È qui che i principianti e le scolaresche passano tutto il tempo. La rimozione di 1,2 km di strada ha un impatto su circa 4 km di terreno pianeggiante e protetto, che è enorme per un principiante".
Insomma, è "come se dicessimo: ‘Oh, togliamo 1,2 km da Wombat’s Ramble, avete tutto il resto della montagna su cui sciare’. Non funziona così. Questa è l’arteria principale, l’intero sistema si basa su questa parte di BHP Road. Perderemo tutte le piste interconnesse".
Decisioni ufficiali non sono ancora pervenute, ma l’orientamento governativo sembra estremamente chiaro, tanto che Paul Gray, ancora attraverso "The Guardian", lancia il proprio appello: "Continuerò a lottare per questa causa. Spero che la politica apprezzi ciò che abbiamo qui. Non voglio perdere la bellezza di Falls Creek".