Nella sua carriera ha vinto tanto, conquistando un titolo mondiale nella 50 km di Seefeld 2019, ripetendosi a Oberstdorf 2021 con l’oro nella 15 km individuale e il bronzo nello skiathlon da 30 km, format quest’ultimo nel quale vinse il bronzo a Pyeongchang 2018. Hans Christer Holund è senza dubbio uno degli atleti di fatica più amati, un fondista dei vecchi tempi, che ama andare oltre i propri limiti, macinare chilometri. Qualcosa che lo sci di fondo attuale, soprattutto dopo i cambiamenti della passata primavera, rende ancora meno possibile. Sempre più 10 e 20 km, oltre a sprint, mass start e pursuit quasi all’ordine del giorno, con un Tour de Ski nel quale si punta tanto proprio su partenze in linea e gare brevi.
Holund non ha nascosto la sua contrarietà per dei cambiamenti che lo penalizzano, mostrando anche un po’ di frustrazione e allo stesso tempo preoccupazione per il percorso intrapreso dallo sci di fondo: «Se hai tutti i format, sprint, 15 chilometri, 30 chilometri a 50 chilometri, allora c’è una vasta gamma di sciatori che possono vincere. Ma se entriamo in un programma con diverse competizioni solo su dieci chilometri, i velocisti hanno una resistenza abbastanza buona per vincerle. Saranno le stesse persone a vincere ogni gara di sci».
La frase successiva è stata quindi piuttosto eloquente: «Sono contento di avere 33 anni e non 23. Quando vedo come stanno andando le cose, penso che con le mie qualità, avrei perso le motivazione se oggi fossi un giovane sciatore».
Sci di Fondo – Holund critica i nuovi format: “Con le mie caratteristiche, fossi ancora giovane perderei le motivazioni”

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