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Olimpiadi 2030 – Vancouver verso il ritiro e Salt Lake City guarda al 2034? Sapporo unica candidata, ma aumentano i costi

A vent’anni di distanza dalle Olimpiadi Invernali del 2010, Vancouver sognava di riportare in Canada i Giochi nel 2030. Una candidatura che sembrava anche forte, perché nata dalle associazione dei popoli indigeni della località, supportati dal Comitato Olimpico Canadese e dalle municipalità di Vancouver e Whistler. Ora, però, la candidatura è in forte rischio e forse già oggi potrebbe arrivare il ritiro, dopo che lo stato del British Columbia ha deciso di non dare alcun sostegno all’iniziativa di riportare le Olimpiadi in Canada. «L’offerta attuale ha un costo stimato di 1,2 miliardi di dollari e 1 miliardo di rischio aggiuntivo – ha affermato Lisa Beare, ministro del turismo dello stato – e quando lo abbiamo misurato rispetto alle priorità del nostro governo, riteniamo di dover concentrarci sulle persone. Gli impegni esistenti per ospitare la Coppa del Mondo FIFA 2026 e gli Invictus Games 2025 sono stati i fattori alla base della decisione di non sostenere la proposta. Il nostro governo rimane impegnato nell’importante lavoro di mettere in atto la riconciliazione e continuare a costruire solide relazioni con i partner indigeni».
Il ritiro di Vancouver seguirebbe quello di Pirenei-Barcellona, che si era già ritirata dalla corsa a giugno. All’inizio c’era l’idea di una candidatura dell’Ucraina con Leopoli, ma ovviamente è oggi impensabile. A questo punto soltanto Sapporo è certa di candidarsi per i Giochi del 2030, che verranno assegnati dal CIO il prossimo anno. In corsa vi sarebbe anche Salt Lake City, che sembrerebbe più orientata per i Giochi Olimpici Invernali del 2034, anche perché i Giochi del 2030 verrebbero appena due anni dopo quelli estivi di Los Angeles, che potrebbe provocare alcune problematiche con gli sponsor. Certo, avendo ospitato i Giochi soltanto nel 2002, Salt Lake City avrebbe molti impianti già pronti. Al momento, però, è Sapporo la città che sembra destinata ad ospitare le Olimpiadi del 2030, anche come premio per la sventurata edizione di Tokyo 2020, rovinata dal covid.
Intanto però sono tante le polemiche esplose in Canada dopo la decisione di British Columbia, in particolare da parte delle comunità indigene e delle municipalità di Vancouver e Whistler. Quindi, nella conferenza stampa attesa per oggi non è scontato un ritiro definitivo della candidatura.
Qualche novità è arrivata però anche da Sapporo. Un budget compreso tra 2,1 miliardi e 2,3 miliardi di euro era stato precedentemente stimato dal governo di Sapporo nel novembre dello scorso anno. Oggi, però, il quotidiano giapponese Asahi Shimbun riporta che l’organizzazione dei Giochi dovrebbe ora costare a Sapporo tra 2 miliardi di euro e 1,5 miliardi di euro.
Con l’aumento del prezzo dei materiali da costruzione, i costi in questo aspetto dovrebbero aumentare da 27,5 milioni di euro a 335 milioni.

Un nuovo budget per i Giochi dovrebbe essere presentato all’Assemblea comunale di Sapporo l’8 novembre. A giugno, l’assemblea cittadina ha respinto la proposta di tenere un referendum sulla proposta per valutare il livello di sostegno dei residenti nell’organizzazione dei Giochi, nonostante le proteste in quel momento.

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