In occasione della 26ª assemblea generale dell’ANOC, Association of National Olympic Committees”, i cui lavori sono iniziati oggi a Seoul e nell’assemblea di domani vedrà presenti anche i rappresentanti di Russia e Bielorussia, provocando molto probabilmente qualche boicottaggio, come già annunciato dalla Lettonia, saranno anche assegnati gli ANOC Awards.
Il riconoscimento, istituito nel 2014, tra le varie categoria premia nella stagione olimpica il miglior atleta uomo e la migliore atleta donna delle Olimpiadi, mentre nelle stagioni non olimpiche premia i migliori atleti delle Olimpiadi continentali e nel restante anno del quadriennio i migliori atleti valutando i Mondiali delle singole federazioni.
In occasione della cerimonia del 2014, per esempio, vennero premiati anche gli atleti vincitori delle Olimpiadi di Londra, oltre che dei Giochi Olimpici di Sochi. Fu proprio Ole Einar Bjørndalen a vincere il premio maschile nel 2014 dopo Sochi, mentre tra le donne venne premiata Ireen Wüst, campionessa olandese del pattinaggio di velocità. Dopo Pyeongchang, invece, i premi andarono alla nostra Arianna Fontana, leggenda vivente dello short track, e lo statunitense Shaun White, dello snowboard.
Per il 2022 sono tanti i campioni in lizza e possono sperare di ottenere il riconoscimento anche due discipline a noi care come sci di fondo e biathlon.
Tra gli uomini, infatti, un serissimo candidato alla vittoria dell’award è Alexander Bolshunov. Il russo ha vinto cinque medaglie, gli ori in skiathlon, 50 km e staffetta, l’argento nella 15 km a classico e il bronzo nella team sprint.
I suoi principali avversari potrebbero arrivare proprio dal biathlon, dal momento che Johannes Bø è tornato a casa con ben quattro ori (sprint, mass start, staffetta maschile e staffetta mista) e il bronzo nell’individuale. Anche Fillon Maillet ha conquistato ben cinque medaglie, due ori e tre argenti.
Attenzione anche allo svedese del pattinaggio velocità, Nils Van der Poel capace di entusiasmare con le due medaglie d’oro conquistate.
Tra le donne, la sfida dovrebbe essere tra le norvegesi Therese Johaug e Marte Olsbu Røiseland. Da una parte l’ex fondista ha vinto l’oro in skiathlon, 10 km a classico e 30 km a skating, con tanto di premiazione nello stadio in occasione della cerimonia di chiusura. La biatleta ha vinto ben cinque medaglie, con ori in sprint, pursuit e staffetta mista, più bronzo in mass start e individuale.
Attenzione poi anche alla cinese Eileen Gu, grande protagonista nel freesky, capace di vincere tre medaglie.
Intanto alla vigilia dell’evento, l’allenatore di Bolshunov, Yuri Borodavko ha già lanciato la polemica: «Sasha è molto popolare in Europa, lo vedo dalle tante lettere che riceve. Ma la difficile situazione politica e il clima sfavorevole nei confronti degli sportivi russi potrebbero svolgere un ruolo chiave nella determinazione del vincitore. Non escluso però che le cose possano andare diversamente e magari premiare il nostro atleta, se decidessero in maniera leale. Spero che i dirigenti sportivi sappiano separare lo sport dalla politica».
Sicuramente Bolshunov meriterebbe il premio, ma anche Johannes Bø per quanto fatto alle Olimpiadi. Insomma, se il vincitore dovesse essere il norvegese non sarebbe certo uno scandalo, così come Fillon Maillet, andato a medaglia in tutte le competizioni. Senza dimenticare Van der Poel, icona per tanti giovani, non soltanto dello speed skating.