A due mesi dall’inizio delle competizioni invernali, Dorothea Wierer ha ricevuto nei giorni scorsi una corona speciale, quello della sportiva italiana più influente, almeno secondo la ricerca condotta da Nielsen e ripresa da Milano Finanza.
Una graduatoria stilata sulla base dei follower dei diversi sportivi, dato parametro in funzione del gradimento complessivo dei contenuti, per definire così un engagement rate (tasso di coinvolgimento) che ha dato vita a risultati non poco curiosi.
Come ad esempio il testa a testa per la leadership al femminile tra Doro Wierer e Sofia Goggia, divise in realtà da un’inezia (punteggio di 12.367 per la biatleta, 12.364 per la bergamasca) per occupare rispettivamente il decimo ed undicesimo posto di una graduatoria guidata dallo juventino Federico Chiesa, per distacco lo sportivo italiano più influente con oltre 100.000 punti in termini di engagement rate. Sul podio con lui anche il tennista Matteo Berettini ed il portiere Gianluigi Donnarumma con i calciatori che occupano 7 delle prime 10 posizioni; tralasciando il pallone, oltre a Berettini e a Wierer, in top 10 si fa largo il solo Jannick Sinner, appena davanti a Doro.
Va sottolineato come la ricerca abbia tenuto conto solamente degli sportivi in attività, escludendo tra gli altri dunque la fresca ritirata Federica Pellegrini.
Particolarmente significativo anche il dato emerso nel corso della ricerca di come gli sportivi risultino avere maggiore appeal rispetto ad altri influencer, con un engagement rate praticamente doppio confrontato alla quota standard.
La ricerca condotta da Nielsen certifica difatto la grande popolarità di Dorothea Wierer, capace di sfondare letteralmente le porte che spesso hanno racchiuso il mondo del biathlon e dello sci nordico in generale all’interno dei ristretti confini degli appassionati. L’importanza e la forza dell’effetto Wierer si misura anche da queste cose: in dieci anni di carriera ai massimi livelli Dorothea ha saputo colpire fino a crearsi un seguito che di fatto ha tutto il potenziale per rispecchiarsi sull’intero movimento. Un indotto – sperando non sia solo potenziale – che andrebbe sfruttato appieno nel percorso che conduce verso la rassegna Olimpica di Milano Cortina 2026.
Biathlon: Dorothea Wierer è la sportiva italiana più influente
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