Lucas Chanavat, fondista francese, ha lanciato l’allarme: lo sci nordico rischia di scomparire nei prossimi anni, se non si troveranno soluzioni innovative in grado di risollevarne l’appeal. Un monito peraltro affatto inedito, dal momento che già il campione norvegese Johannes Klaebo nelle scorse settimane si era focalizzato l’argomento, sottolineando come necessitasse di riflessioni urgenti.
Del resto, la pandemia di Covid-19, la cancellazione di numerose gare e la possibile assenza degli atleti bielorussi e, soprattutto, russi dalla Coppa del Mondo 2022/2023 potrebbero rappresentare una combinazione mortifera per questo sport, facendolo eclissare in maniera definitiva.
Ai microfoni di "VG", Lucas Chanavat ha dichiarato: "Ora come ora lo sci di fondo sembra uno sport in via di estinzione. È un argomento complesso, ma dobbiamo cercare soluzioni, anche se è difficile trovare risposte. Il biathlon, ad esempio, fa un buon lavoro nel realizzare fantastici programmi tv e ha sviluppato nuovi format di gara. Anche lo sci di fondo ha un grande potenziale, ma vanno fatti degli aggiustamenti e sperimentate cose inedite".
A giudizio del transalpino, si potrebbe prendere spunto dal ciclismo: "Le squadre private come nel mondo delle due ruote non motorizzate potrebbero rappresentare un’opportunità, ma molto dipenderà da come sarà eseguita la selezione. Le squadre, in caso di loro formazione, dovranno anche aiutare i più giovani e sostenerli in allenamento".
Del resto, la pandemia di Covid-19, la cancellazione di numerose gare e la possibile assenza degli atleti bielorussi e, soprattutto, russi dalla Coppa del Mondo 2022/2023 potrebbero rappresentare una combinazione mortifera per questo sport, facendolo eclissare in maniera definitiva.
Ai microfoni di "VG", Lucas Chanavat ha dichiarato: "Ora come ora lo sci di fondo sembra uno sport in via di estinzione. È un argomento complesso, ma dobbiamo cercare soluzioni, anche se è difficile trovare risposte. Il biathlon, ad esempio, fa un buon lavoro nel realizzare fantastici programmi tv e ha sviluppato nuovi format di gara. Anche lo sci di fondo ha un grande potenziale, ma vanno fatti degli aggiustamenti e sperimentate cose inedite".
A giudizio del transalpino, si potrebbe prendere spunto dal ciclismo: "Le squadre private come nel mondo delle due ruote non motorizzate potrebbero rappresentare un’opportunità, ma molto dipenderà da come sarà eseguita la selezione. Le squadre, in caso di loro formazione, dovranno anche aiutare i più giovani e sostenerli in allenamento".
Anche il britannico Andrew Musgrave ha espresso il proprio parere favorevole all’introduzione delle squadre private, che potrebbero davvero incarnare una svolta epocale nella storia dello sci di fondo e deciderne il destino.