Sabato scorso doveva essere al via della mass start del Martin Fourcade Nordic Festival, evento che anche questa volta ha avuto un grande successo di pubblico. Proprio alla vigilia della manifestazione, però, Justine Braisaz Bouchet ha annunciato che si fermerà un anno per la gravidanza.
«Per gli sponsor e la Federazione, avrei voluto annunciare la mia gravidanza in occasione del Martin Fourcade – ha raccontato Braisaz a Le Dauphine – ma alla fine l’ho fatto attraverso i social network, è stato più semplice farlo così. Devo ammettere che fino a qualche giorno fa avrei voluto addirittura gareggiare. Per la mia tranquillità, ho preferito ritardare l’annuncio, sapendo che tutta la squadra, tutti i miei sponsor e la mia famiglia ne erano a conoscenza, poi la ragione ha preso il sopravvento. E poi, ho voluto sfruttare l’evento (il MFNF, ndr) in modo diverso, così ho deciso di lasciare il mio posto e il pettorale ad un’altra atleta. Ho partecipato alla prima edizione nel 2019, e rimane un grande evento, e una grande promozione per lo sci nordico».
Nella foto pubblicata sui suoi social per annunciare la gravidanza, Braisaz era in azione al poligono. La biatleta ha ammesso che si sta ancora allenando: «Si, mi sto allenando anche se non allo stesso livello del resto della squadra. Inoltre, non faccio più raduni con loro. Non sono andata a Bessans, ma ero presente in Norvegia e ho partecipato al Blink Festival. Ora l’intensità dell’allenamento di alto livello è un po’ troppo alta per me. E poi voglio godermi un po’ di tranquillità ora che ho tempo e sono a metà della gravidanza».
Braisaz ha quindi motivato la sua scelta di fermarsi un anno per diventare mamma: «È qualcosa di cui abbiamo parlato abbastanza regolarmente con mio marito, per alcuni mesi o addirittura anni. Con la medaglia olimpica e il piccolo globo della mass start conquistati alla fine della passata stagione, ho pensato che fosse davvero il momento giusto approfittare di quanto fatto l’inverno passato. E prima di partire per un nuovo ciclo olimpico, sia dal punto di vista sportivo che personale, c’era questa forte voglia di dare alla luce un primo figlio. E poi, mi sento supportata dalla dirigenza della Francia. Sono serena per i mesi e gli anni a venire».
In fin dei conti, di recente vi sono già esempi all’interno della squadra francese di atlete che si sono fermate, per poi tornare ottenendo risultati di assoluto rilievo, come in particolare Marie-Dorin Habert e Anaïs Chevalier-Bouchet. «I loro esempi hanno aperto la strada a questa mia scelta. È rassicurante avere persone che hanno aperto queste porte. Quindi sono consapevole che gestendo bene le cose, tutto è possibile ed è completamente compatibile (con l’attività agonistica di alto livello, ndr). Se mi mancherà il biathlon? Voglio già tornare alla competizione (ride, ndr). Ma a volte ci sono delle priorità e lì c’è la salute».
La campionessa olimpica della mass start ha ammesso che comunque seguirà con grande attenzione le gare della prossima stagione. «In ogni caso guarderò le gare, perché il biathlon mi piace molto. E poi penso che imparerei molte cose quest’inverno stando dall’altra parte. Credo possa essere una cosa molto interessante per me. Trovo che lo sport sia ancora più forte nelle emozioni quando conosci i suoi protagonisti, quindi penso che per me ci saranno forti emozioni quest’inverno guardando le gare. Poi ci sarà sempre questo lato che ho già sperimentato di recente al Blink Festival, dove ho tanta voglia di indossare il pettorale e ciò risveglia ancora di più il mio istinto agonistico. Se la gravidanza mi cambierà come atleta? Sono sette o otto anni che faccio parte del circuito della Coppa del Mondo di Biathlon e penso che (la gravidanza) sia qualcosa che può rianimarmi, sì. Me ne sono reso conto di recente. Quindi ne riparleremo tra qualche mese, ma sicuramente rischia di farmi evolvere come biatleta».