I grandi campioni vogliono affrontare e battere altri campioni. Johannes Klæbo ha ammesso a Dagbladet che sarebbe dispiaciuto se nella prossima stagione i fondisti russi non fossero al via delle gare internazionali. Il campione norvegese ha però anche aggiunto che la cosa più importante è che prima la guerra finisca e solo allora potranno tornare. Insomma, il campione olimpico ha fatto capire di non avere nulla contro i fondisti russi, anzi di volerli fortemente rivedere in pista, ma che ci sono cose più importanti dello sport.
«Questa è la situazione – ha affermato Klæbo – per il bene dello sport ovviamente ci piacerebbe vederli al via delle gare. Stiamo parlando di sciatori incredibilmente forti, che vorresti avere come avversari. Tendono sempre a lottare per il podio e le vittorie in Coppa del Mondo. Sono sempre stato competitivo, quindi voglio incontrare e battere i migliori. Ma la cosa più importante è porre fine alla guerra, quindi potremo poi parlarne».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Iversen: «Oggi è giusto che sia così, ma non è bello che non possano partecipare. Un atleta vuole sempre gareggiare contro i migliori, quindi la loro assenza non è ciò che ci auguriamo. Se c’è la pace, voglio che tornino, ma nella situazione attuale, non lo voglio».
In Russia, ovviamente, sono state riportate le dichiarazioni del norvegese, anche se modificate. Infatti, al posto della parola guerra, utilizzata da Klæbo, i media locali hanno scritto "operazione speciale militare" sottolineando tra parentesi che la formulazione è stata modificata secondo la posizione ufficiale della Federazione Russa. Insomma, nel 2022 in Russia vengono anche cambiate le parole utilizzate da uno straniero intervistato.
Nel frattempo, a RIA Novosti, Välbe ha commentato le dichiarazioni di Klæbo. «Credo che lo sport perderà solo a causa dell’allontanamento degli atleti russi, soprattutto in quegli eventi in cui i russi competono per la vittoria o sono generalmente leader mondiali, come il nuoto sincronizzato o la ginnastica ritmica. Gli atleti devono solo competere con i più forti. Sono sicura che la competizioni in tv senza campioni non saranno più così attraenti e i fan non saranno felici di assistere alle gare! Pertanto, sono d’accordo con Klebo, la Russia dovrebbe essere rappresentata nell’arena internazionale! È un peccato che Thomas Bach (presidente del CIO, ndr) si sia dimenticato o non sapesse che lo sport ha sempre unito paesi e persone ed era fuori dalla politica».
Välbe ha però dimenticato di aggiungere che Klæbo stesso ha posto una condizione fondamentale per il ritorno dei russi alle competizioni: la fine della guerra.
Sci di Fondo – Klæbo e Iversen: “Per il bene dello sport vogliamo gareggiare con i russi, ma prima deve finire la guerra”
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