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Sci di fondo

Dopo il rinvio al divieto di utilizzo del fuoro, lo skiman della Svezia ammette: “Sono sollevato”

"Sono sollevato". Queste sono le prima parole di Petter Myhlback, responsabile del team degli skiman della nazionale svedese, quando il sito scandinavo "Langd.se" lo ha contattato per un’opinione in merito alla decisione di FIS e IBU di rinviare il divieto all’utilizzo di prodotti fluorurati da porre sotto gli sci.
Già da mesi, il tecnico svedese aveva avvertito a gran voce dei rischi di vietare già da quest’anno il fluoro, in quanto aveva toccato con mano i problemi del dispositivo di controllo per evitare che qualcuno barasse. Troppi gli errori evidenziati nelle misurazioni. Per questo motivo, Myhlback ha accolto bene la decisione di FIS e IBU: «Provo sollievo – ha affermato – ero preoccupato che decidessero comunque di andare avanti con la loro decisione, anche se eravamo stati molto chiari sul fatto che le cose non sarebbero andate bene perché non vi era affidabilità nei risultati del test. Ora il rinvio della data di attuazione del divieto crea maggiore calma in vista della stagione».
Anche quest’anno la decisione di rinviare il divieto di un altro anno, come accaduto già nelle stagioni precedenti, è arrivata a tarda estate. Secondo Myhlback ciò non provocherà problemi: «Non siamo indietro. Tuttavia, non siamo stati in grado di concentrarci su ciò che volevamo. Ma abbiamo dedicato molto tempo all’assenza di fluoro, un lavoro che tornerà utile in futuro, perché è lì che si arriverà in futuro».
Da tempo le squadre stanno testando prodotti privi di fluoro, ma difficilmente saranno già utilizzati in gara. «Penso che utilizzeremo il fluoro nella maggior parte delle competizioni – ha ammesso Myhlback – ma sappiamo che in alcune condizioni il fluoro è meno incisivo. Ma se questo significa che ci competeremo, è troppo presto per dirlo adesso».
L’augurio di Myhlback è che la FIS lavori nel corso dell’inverno per migliorare il dispositivo di controllo: «Spero che FIS investa più tempo, impegno e denaro per ottenere un dispositivo di prova funzionante per il prossimo anno, in modo che sia affidabile quando ci avvicineremo all’introduzione del divieto tra un anno. Perché al momento ha davvero bisogno di fare un passo avanti».
La speranza è che questo lungo periodo di incertezza si concluda quanto prima.

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