Da una parte il punto di riferimento del suo paese, quella Charlotte Kalla che è stata un’autentica guida per una generazione di giovani svedesi, dall’altra una rivale che l’ha spinta a raggiungere – e a volte anche superare – il proprio limite, Therese Johaug, che ha più volte sfidato, riuscendo anche a batterla.
Proprio un sorprendente duello cronometrico con la campionessa norvegese, risolto a favore di quest’ultima per pochi secondi, in occasione del Mondiale di Seefeld, ha attaccato addosso a Frida Karlsson l’etichetta di predestinata, di "nuova Johaug", di "futura regina" dello sci di fondo internazionale. Se le pressioni hanno sempre pesato nello sport, figuriamoci in epoca moderna, quando la comunicazione è esasperata dalla presenza di numerose testate che seguono ogni gesto degli atleti, dentro e fuori la pista, oltre che dai social network.
L’ultima stagione ha visto Frida Karlsson soffrire moltissimo durante i Giochi Olimpici di Pechino, nei quali è stata la mancata protagonista. Da quando è emersa prepotentemente nello sci di fondo internazionale, la svedese ha sempre avuto molta discontinuità, altissimi e bassissimi, gioie enormi e gare terminate in lacrime. Così è stato anche la stagione 2021/22, come lei stessa ha ricordato all’Expressen, partendo dalle Olimpiadi di Pechino. «In occasione della staffetta stavo veramente male, soprattutto fisicamente. Mi sono allenata molto duramente prima delle Olimpiadi. Ero così in forma all’inizio della stagione, poi ho pensato che ci fosse un po’ da recuperare e successivamente ho messo una marcia in più in allenamento. Il duro allenamento unito all’alta quota è stata una nuova esperienza per me. Probabilmente ho superato il limite in quel momento. Io comunque avevo sempre la convizione di fare la gara successiva e pensavo di farcela, ma il corpo non rispondeva da nessuna parte».
Dall’Olimpiade, Karlsson è tornata giù sia fisicamente che mentalmente e per la prima volta ha capito di dover rallentare un attimo. Ma, alla fine, è soprattutto dalle esperienze negative che si impara tanto. «Probabilmente è la prima volta che ho sentito di aver davvero bisogno di fermarmi e resettare. Ero a terra, ma allo stesso tempo, quando sono in fondo, è allora che raggiungo nuove vette. Ecco perché la mia carriera è un po’ così, va su e giù. Ed è nei bassi che mi sono sviluppata di più. Quando le cose vanno bene, non fai molti cambiamenti, ma quando sei a fondo, cerchi soluzioni e pensi in maniera diversa».
Frida Karlsson guarda ora alla prossima stagione, la voglia di iniziare finalmente a vincere qualcosa di pesante in un grande evento è tanta: «Il Mondiale di Planica è ovviamente l’obiettivo grande e naturale. C’è anche voglia di rivincita dopo le Olimpiadi».
Mondiali che dopo oltre un decennio non vedranno al via due campionesse che hanno segnato la storia dello sci di fondo moderno, proprio Charlotte Kalla e Therese Johaug. Due atlete che sono molto importanti per Frida Karlsson: «Sono state due grandi atlete, sotto molti aspetti. Charlotte mancherà all’interno della squadra, è stata un grande modello. E Therese è la migliore di tutti i tempi, quindi sarà strano senza di lei. Per me è sempre stata una specie di punto di riferimento, un metro di paragone. È stato speciale inseguirla, sembrava impossibile da battere. Ma almeno sono riuscita a farlo. Se posso essere la nuova regina? Sì (ride, ndr). È per questo che lavoro. Devo dire che credo in quello che faccio, credo in me stessa e mi sento sicura».
Sci di Fondo – Frida Karlsson: “Johaug è la migliore di tutti i tempi, per me è sempre stata un punto di riferimento”
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