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Da Entracque a Forni Avoltri: tra passi storici e poligoni di biathlon, il particolare viaggio in bici del Presidente dello Sci Club Entracque Alpi Marittime

Doveva essere un modo per festeggiare i cinquant’anni, un giro in bicicletta attraverso le Alpi, ma presto Ilvano Rigaudo, presidente dello Sci Club Entracque Alpi Marittime e fratello della medagliata olimpica della marcia Elisa Rigaudo, lo ha trasformato nell’opportunità di unire il piacere della bicicletta alla passione e l’impegno per sci nordico e il biathlon.

Ecco così l’idea di partire in bicicletta da Entracque e arrivare in quindici giorni a Forni Avoltri, dove vi sarà anche un evento ufficiale a sancire il gemellaggio tra lo Sci Club Entracque Alpi Marittime e il Monte Coglians di Primo Del Fabbro. Un viaggio che sta toccando alcune delle salite più belle del Nord Italia, come Colle dell’Agnello, Stelvio e Zoncolan, si snoda tra Italia, Francia, Svizzera e Austria, toccando anche centri sportivi con piste da skiroll e / o poligoni come Bessans, Bionaz, Livigno, Lavazé, Anterselva, Obertilliach e Forni Avoltri.
Nel corso del viaggio, Rigaudo ha raggiunto località dove si stanno allenando gli atleti dello Sci Club Entracque Alpi Marittime che si stanno preparando in alcune località fuori dal Piemonte, con lo sci club, il Comitato Alpi Occidentali oppure con corpi sportivi o nazionali.

IL VIAGGIO
Partito da Entracque, dove ha salutato i giovani entracquesi impegnati nell’attività estiva, seguendo il credo della multidisciplinarità, ha affrontato salite storiche come Colle dell’Agnello, Col d’Isoard e Col du Galibier, per raggiungere Bessans, dove era in preparazione il Comitato Alpi Occidentali e gli altri atleti Over 15 dello sci club entracquese, avendo così modo di incontrare anche le atlete della nazionale femminile di biathlon, lì presente in raduno. Successivamente, attraversando Col de l’Iseran e colle Piccolo San Bernardo, facendo tappa per Courmayeur, sede del Centro Sportivo Esercito, è arrivato a Bionaz, dove erano presenti alcuni Over 12 dello Sci Club in allenamento.
Dalla Valle d’Aosta, in due giorni Rigaudo ha raggiunto un altro poligono, quello di Livigno, località dove spesso si allenano i suoi atleti. Il presidente dello Sci Club Entracque Alpi Marittime è passato anche per i passi Maloja, Bernina e Forcola, toccando anche Saint Moritz. Sul “Piccolo Tibet” un giorno di recupero, poi un’altra lunga giornata con 2192 metri di dislivello, scalando anche il Passo dello Stelvio per raggiungere Merano. Da lì altra dura giornata di viaggio fino a Passo di Lavazè per raggiungere i giovani, cresciuti nello sci club entracquese, che fanno parte della nazionale Juniores e Giovani di biathlon, e incontrare nuovamente la nazionale femminile di biathlon. Sempre in Val di Fiemme, Rigaudo si è poi legato a Lago di Tesero, sede delle Olimpiadi del 2026, dove ha incontrato Martino Carollo, tesserato da aggregato per le Fiamme Oro (nella foto con il gruppo guidato da Marco Selle, che vede al suo interno anche Dietmar Nöckler). Ieri poi da Lago di Tesero fino a Cortina d’Ampezzo, passando per le valli di Fiemme e Fassa sul percorso della Marcialonga, per poi affrontare Passo Pordoi e Passo Falzarego. Oggi, dopo aver fatto il percorso da Cortina a Dobbiaco, il viaggio fino al poligono olimpico di Anterselva, per una tre giorni a cinque cerchi.

LE PROSSIME TAPPE
Ma non è ancora finita, perché nei prossimi giorni il dirigente piemontese raggiungerà Obertilliach, sede del raduno della nazionale giovanile di sci di fondo, che vede al suo interno diversi fondisti provenienti dal suo sci club, e infine il viaggio conclusivo fino a Forni Avoltri, quando affronterà lo Zoncolan in compagnia anche di Gianluca Barale, responsabile del biathlon per il Comitato Alpi Occidentali. I due saranno presenti sabato pomeriggio alla festa organizzata per sancire il gemellaggio tra lo Sci Club Entracque Alpi Marittime e lo Sci Club Monte Coglians.
Queste le belle parole di Ilvano Rigaudo.
«Per me è un’avventura totalmente nuova, però vivere tappa per tappa con entusiasmo è il segreto che non mi fa sentire la fatica. Unire la soddisfazione del ciclista che arriva in cima a un colle famoso sommata a quella di incontrare gli atleti che si allenano nei vari centri è qualcosa di indescrivibile. Pedalo da solo ma è come se tutti loro vivano anche un momento delle mie emozioni.
L’obiettivo sembra ormai alla mia portata, all’undicesimo giorno con quasi 1.000 km percorsi e 20.000 metri di salita posso dire che la meta è vicina e questo mi sta dando le ultime energie per portare a termine questo mio sogno.
Alla fine di tutto questo, se un ragazzo dello Sci club mi dovesse chiedere un consiglio per raggiungere il proprio sogno gli direi di usare, giorno dopo giorno, meta dopo meta, un unico mezzo: l’entusiasmo».

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