La storia sportiva della Val di Fiemme e del Trentino si intreccia con gli eventi iridati di sci nordico, le Coppe del Mondo e ora con quelli a venire delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.
Il comitato Fiemme Ski World Cup con a capo Bruno Felicetti e il comitato Promozione dello Sci presieduto da Pietro De Godenz, già presidente del gruppo che ha proposto i Mondiali 2003 e 2013, sono già proiettati nell’evento olimpico, senza trascurare ovviamente gli appuntamenti da qui al 2026 di Coppa del Mondo, col Tour de Ski in corsa fino al 2028.
Ma c’è un… “ma”. Pietro De Godenz si è aggiunto al vasto coro contrario alle recenti scelte del CIO, che ha deciso di non ammettere la combinata nordica femminile alle Olimpiadi 2026. Un vero peccato per lo sport italiano, ora che le ragazze del team azzurro, in particolare le due fiemmesi Annika Sieff e Veronica Gianmoena, stanno emergendo in campo internazionale e puntavano proprio all’appuntamento olimpico di casa con una preparazione mirata.
“La tanto decantata parità di genere – sottolinea Pietro De Godenz – viene meno in questo frangente. Le ragazze della combinata nordica hanno già disputato Coppa del Mondo, Campionato del Mondo e l’EYOF – European Youth Olympic Festival. Il numero delle atlete sta crescendo e così l’obiettivo del 2026 era il logico traguardo, specialmente dopo lo svolgimento delle Olimpiadi giovanili di Losanna. Noi su questa decisione non siamo assolutamente d’accordo”.
L’esclusione della combinata nordica femminile va anche ad interessare il capitolo sostenibilità degli investimenti. I trampolini di Predazzo, per adeguarsi alle normative attuali, hanno bisogno di costosi lavori di ammodernamento e in questo senso la fruizione di saltatori e combinatisti era una logica conseguenza. La paventata idea di togliere anche la combinata nordica maschile dai Giochi del 2030 è davvero un colpo basso. La disciplina della combinata nordica è entrata a far parte dei Giochi con l’edizione 1924 di Chamonix. Al debutto allora c’erano 30 atleti di 9 nazioni, nell’ultima edizione di Pechino gli atleti erano invece 55 di 18 nazioni. In quanto alla combinata nordica femminile, nel Campionato Mondiale 2021 di Oberstdorf, in un’annata ancora condizionata dal Covid, le ragazze in gara furono oltre 30 in rappresentanza di 10 nazioni.
Insomma tutte queste osservazioni fanno rimarcare che la decisione di escludere dalle prossime Olimpiadi invernali la combinata femminile è una scelta per molti inopinata e dannosa per la promozione dello sport femminile. Di sicuro la Val di Fiemme cercherà in futuro di promuovere questa disciplina allestendo, in accordo con la FIS, eventi di livello internazionale e inoltre si cercherà con tutte le forze, anche se non sarà per nulla facile, di far ritornare sulla propria decisione il CIO, verificando col presidente del CONI Malagò se ci sono degli spazi possibili.
Come hanno già affermato più volte le ragazze azzurre, si cercherà di divulgare sempre più questa attività andando a sollecitare i vivai giovanili, e in Val di Fiemme servirà certamente allo scopo la presenza dello Stadio del Salto di Predazzo con anche trampolini per i giovani, e del Centro del Fondo di Lago di Tesero con piste adatte a tutti livelli. Per la combinata nordica femminile mancherà quel fenomenale traino che sono i Giochi Olimpici, un appuntamento che da sempre è stimolo per le giovani generazioni.
Intanto alla sede del comitato di Cavalese si lavora per l’edizione numero 17 del Tour de Ski, in programma con tre giornate dal 6 all’8 gennaio 2023.
Combinata Nordica – La Val di Fiemme con Pietro De Godenz non ci sta con la scelta del CIO!
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