Simon Desthieux ha lasciato il biathlon la scorsa primavera e non fa marcia indietro: "Ho fatto dieci anni in Coppa del Mondo e mi è bastato… è stata un’ottima carriera". Il francese è tornato a parlare della sua decisione e ha espresso una certa soddisfazione per la sua carriera, e come non potrebbe dopo 12 podi individuali, oltre che le medaglie d’oro e d’argento della staffetta mista olimpica?
Nonostante sia arrivato settimo nel punteggio totale della Coppa del Mondo la scorsa stagione, il veterano francese sapeva che era ora di lasciare il biathlon. “Penso che sia stato un buon momento per me perché ho molti progetti in corso. Ho lasciato dopo aver raggiunto i miei obiettivi: titoli olimpici e mondiali nella staffetta mista. Per me era importante farlo".
Il suo canto del cigno della BMW IBU World Cup è stato un rispettabile nono nella mass start di Oslo, a soli dieci secondi dal compagno di squadra e vincitore della Coppa del Mondo Quentin Fillon Maillet. “E’ stata una giornata strana perché stavo pensando ‘tutto quello che sto facendo è per l’ultima volta: l’ultimo azzeramento, l’ultimo riscaldamento e con l’ultimo proiettile, questo è l’ultimo.’ Nell’ultimo giro ho pensato ‘dai tutto perché questa è l’ultima volta’. Mi sono divertito molto a Oslo con la squadra e gli altri atleti con cui ho trascorso dieci anni”.
Ci sono tanti momenti belli e per cui andare fieri nella sua carriera: “I più piacevoli sono quelli condivisi con la squadra soprattutto dopo le staffette. Ma se devo scegliere dico la medaglia d’oro della staffetta mista olimpica a Pyeongchang, perché c’era tanto stress prima della gara e dopo solamente felicità".
Il futuro di Simon Desthieux? Lontano dallo sport: “Sarò principalmente un agricoltore. Il nostro obiettivo è produrre verdure e magari qualche uovo per un ristorante. Vogliamo avere un posto dove le persone possano venire a mangiare del buon cibo e divertirsi, godendo delle cose che amiamo: la natura e la musica. Dobbiamo ancora comprare il posto, ma abbiamo un piano. Abbiamo molto lavoro da fare se vogliamo fare tutte queste cose”.