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Sci di fondo

Sci di Fondo – Markus Cramer: “In Italia ho la responsabilità di sviluppare una metodologia di allenamento per tutte le squadre”

È l’allenatore che è chiamato a portare l’Italia alle Olimpiadi del 2026. A Markus Cramer sono state infatti consegnate le chiavi della nazionale azzurra e avrà la grande responsabilità di dettare una linea che dovrà essere seguita da tutti i gruppi azzurri. L’allenatore tedesco è ancora molto stimato in Russia, dopo tanti anni di lavoro con il gruppo di Ustiugov e in precedenza la collaborazione con Legkov e Chernousov. Per questo motivo è ancora molto cercato dai media russi per rilasciare interviste.
Nell’ultima, rilasciata a Championat, Cramer ha affrontato diversi argomenti, parlando anche del suo nuovo rapporto con l’Italia. «Dopo che è diventato chiaro che non sarei stato in grado di continuare a lavorare con la nazionale russa – ha raccontato l’allenatore azzurro – ho avuto diverse opzioni, anche in Germania. Ma l’Italia ha fatto la prima l’offerta. Inoltre, Federico Pellegrino e Francesco de Fabiani si sono allenati con la squadra russa la scorsa stagione ottenendo buoni risultati. La dirigenza della FISI ha mostrato interesse a lavorare con me. Ci siamo incontrati due volte, abbiamo discusso di tutte le sfumature e ho accettato. Il mio compito è preparare la squadra per le Olimpiadi di casa del 2026 e mostrare un buon risultato.
Il mio lavoro è diverso da quello che svolgevo nella squadra russa. In Italia guido la squadra "A", non un gruppo separato. Ma le mie responsabilità includono anche lo sviluppo di un’unica metodologia di allenamento per tutte le squadre».

Ovviamente lasciare la Russia dopo tanti anni non è stato facile per Cramer, molto legato ai suoi atleti: «All’inizio di aprile, Elena Välbe ed io siamo giunti alla conclusione che non c’era modo per me di continuare a lavorare nella squadra nazionale russa. Sono molto triste per questo. Il mio gruppo era diventato come una seconda famiglia per me. Ho ancora buoni contatti con alcuni atleti, ci sentiamo ogni settimana. Sono stato molto contento di lavorare con la squadra russa».

Nel frattempo Cramer sta seguendo ancora Sergey Ustiugov, anche se a distanza. «La preparazione a distanza non è il modo migliore per lavorare con uno sciatore del genere. Non lo vedi tutti i giorni, comunichi solo tramite messenger. Ma Sergey ha abbastanza esperienza per decidere autonomamente cosa è più importante. Lavora secondo il programma che ho scritto, ma è lui che lo esegue e solo come meglio crede. Ricevo un ottimo feedback da Ustiugov, il che mi rende felice. Ma, ripeto, questa non è l’opzione migliore per lavorare insieme».
Alla guida della Russia dal 2015, anche se aveva collaborato con Legkov e Chernousov già dal 2010, Cramer ha anche qualche rimpianto: «Il più grande è legato a quando alla maggior parte degli atleti del mio gruppo non è stato permesso di partecipare alle Olimpiadi di Pyeongchang. Ustiugov, Belov, Matveeva e altri atleti avrebbero avuto la possibilità di ottenere buoni risultati. Non riesco ancora a capire le ragioni di questa decisione e questi ricordi sono molto acuti e spiacevoli.
Mi dispiace anche molto che Maltsev non sia riuscito a vincere una medaglia alle Olimpiadi di Pechino, nonostante fosse perfettamente preparato. Sergey Ustiugov poteva vincere una medaglia nella sprint individuale, ma non è andata. È un peccato che Yulia Stupak non sia stata abbastanza competitiva nelle gare individuali, ma sappiamo il motivo. Sono contento che Sergey e Yulia siano riusciti a diventare campioni olimpici, sono felice per loro. Ma il nostro gruppo avrebbe potuto fare meglio.
In molte gare abbiamo avuto buoni risultati, ma a volte è anche successo che non abbiamo mostrato i risultati per i quali ci eravamo preparati e che volevamo. Sostanzialmente sono soddisfatto di quello che abbiamo realizzato, ma avremmo potuto ottenere di più».

Ma di tutti gli atleti che ha allenato in Russia, chi è quello che considera più forte? La risposta di Cramer è chiara. «Molti atleti hanno lasciato un ricordo luminoso nella mia memoria, ma Alexander Legkov è il più brillante di tutti. È stato il primo russo che ha iniziato ad allenarsi con me e ha ottenuto molto. Abbiamo lavorato a lungo con Yulia Stupak, Sergey Ustiugov, Evgeny Belov, Gleb Retivykh, Natalya Matveeva e anche con Nastya Sedova (Kuleshova). Sì, ho solo bei ricordi di tutti! Mi è piaciuto lavorare con loro. Abbiamo mantenuto ottimi rapporti con assolutamente tutti, possono contattarmi in qualsiasi momento».

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