Dopo un lungo periodo tra sogni e paure, nel corso del quale il mondo della combinata nordica ha aspettato la decisione del CIO, l’annuncio è arrivato e purtroppo non è quello che si sperava: il settore femminile non entrerà a far parte del programma olimpico.
Eppure, l’ammissione della combinata nordica femminile alle Olimpiadi sembrava quasi scontata fino a pochi mesi fa, ma già negli ultimi mesi era stata messa in forte dubbio con tante voci a rincorrersi su una possibile risposta negativa. Purtroppo essa è arrivata in occasione della diretta organizzata in streaming dal CIO e potrebbe compromettere, a questo punto, anche la presenza della combinata nordica maschile, nonostante faccia parte della tradizione olimpica.
Il CIO ha deciso di non accettare la richiesta di un mondo della combinata che tanto ha lavorato in questi anni per far crescere anche il settore femminile, tanto che nella prossima stagione aumenteranno le gare di Coppa del Mondo e anche le competizioni presenti ai Mondiali. Una crescita arrivata, non dimentichiamolo, in un periodo storicamente difficile per lo sport a causa della pandemia. Ovviamente la disciplina deve ancora salire di livello, ma sono già tante le nazioni al via e siamo certi che la fiducia sarà ripagata. Per questo motivo, la decisione del CIO è alquanto deludente. Anche perché, spingendo per un numero pari di competizioni tra uomini e donne, scegliendo di non ammettere il settore femminile il Comitato Internazionale Olimpico ha chiaramente messo la combinata nordica all’angolo, evidenziando così il rischio di esclusione. Sarebbe qualcosa di drammatico e anti-storico, se si considera che proprio la combinata nordica era già presente alle Olimpiadi in occasioni dei primi Giochi Olimpici Invernali, nel 2024 a Chamonix. Quasi un secolo d’oro, la storia olimpica della combinata nordica sembra essere messa in forte dubbio.
Saranno decisivi i prossimi anni. Il CIO ha infatti chiesto che la combinata nordica femminile cresca in modo significativo nei numeri per poter entrare nel programma olimpico del 2030, dal momento che in occasione dello scorso mondiale erano dieci le nazioni rappresentate (magari si poteva anche considerare che si trattava del primo Mondiale e in piena pandemia). Se ciò non dovesse accadere, allora anche la combinata nordica maschile rischierebbe seramente di uscire dal programma olimpico, se si considera che il portavoce del CIO ha chiaramente detto che mancando solo tre anni e mezzo ai Giochi Olimpici, ormai era tardi per escludere anche gli uomini. «La motivazione per mantenere le competizioni maschile nel 2026 è stata che alle Olimpiadi mancano solo tre anni e mezzo e che si stanno preparando da molti anni, ma questo non vale per le donne perché finora hanno disputato un solo Mondiale e con solo dieci nazioni partecipanti. Il futuro della combinata nordica (in ottica 2030, ndr) dipende da un significativo sviluppo positivo, soprattutto in termini di partecipazione e pubblico».
Ora la FIS dovrà lavorare seriamente per salvare una disciplina storica.
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