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Biathlon , Sci di fondo

Sci di Fondo e Biathlon – Caos fluoro, il macchinario fa ancora flop e gli skiman protestano: “Così non accettiamo il divieto”

Continua a far preoccupare il cambio regolamentare sui materiali che coinvolgerà le discipline di FIS e IBU nella prossima stagione. Le due federazioni hanno infatti deciso di abolire completamente l’utilizzo di prodotti fluorurati da applicare sotto gli sci a partire dalla stagione 2022/23. Ovviamente, però, viste le performance dei prodotti contenenti fluoro, le due federazioni hanno iniziato a lavorare su un dispositivo in grado di segnalare la presenza di tracce di fluoro sotto gli sci per evitare che qualcuno possa barare.
Proprio il ritardo sulla produzione del macchinario ha provocato già il rinvio di un anno alla messa in bando di questi prodotti, che era già prevista per la passata stagione. Ora, però, FIS e IBU vanno avanti spedite verso il divieto e sono certe che il loro macchinario funzionerà alla perfezione per il via della prossima stagione. Al contrario, però, sono fortemente preoccupati gli skiman delle squadre nazionali, in quanto ogni test effettuato sta dando risultati abbastanza negativi. Già a inizio primavera, alcuni test che si erano svolti in Scandinavia, avevano evidenziato quanto fosse facile barare aggirando la macchina. Pochi giorni fa, altri test si sono svolti a Ramsau e ancora una volta le cose non sono andate bene.
In Austria erano stati invitati importanti skiman di sci di fondo e biathlon e tutti concordano su una cosa: «Il macchinario è lontano dall’essere funzionante – ha affermato Myhlback, responsabile dei materiali della nazionale svedese di sci di fondo, a SVT – e dovranno lavorare molto velocemente se vogliono farlo esordire il prossimo inverno. Se utilizzassimo questo macchinario in inverno, ci sarebbe la possibilità di barare. Non accettiamo divieti ai prodotti fluorurati se la macchina non funziona».
Inoltre, i tempi così stretti possono provocare altri problemi. Infatti le competizioni nazionali avrebbero anch’esse il divietto all’utilizzo del fluoro. Difficile però immaginare già a novembre, quando sono in programma le prime assolute in Svezia e Norvegia, che tutti possano essere già pronti. «Dovremmo procurarci tre o quattro dispositivi, che costano 300.000 corone svedesi ciascuno (28 mila euro circa) e con tempi di consegna al limite per la prima assoluta. Inoltre dovremmo addestrare i funzionari che effettuerebbero i controlli».

Insomma, FIS e IBU stanno rischiando di prendere un po’ troppo alla leggera un cambiamento epocale, mettendo in difficoltà le federazioni nazionali e allo stesso tempo a rischio la lealtà delle competizioni.

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