Martin Nevland è uno dei talenti più genuini del biathlon norvegese degli ultimi anni e i numerosi ori che ha saputo mettersi al collo, a dispetto della sua giovanissima età, non fanno altro che confermare la veridicità di tale affermazione.
D’altro canto, quando cresci in una famiglia completamente votata agli sport invernali (madre biatleta, il padre pratica lo sci di fondo), il tuo destino è – se non già segnato – perlomeno "indirizzato": "Ho sciato con la mia famiglia fin da quando ero piccolo", ha rivelato Martin Nevland ai microfoni di "Biathlon World". "Quando avevo circa dieci anni, con mio zio e mio cugino ho provato il biathlon per la prima volta e da allora non l’ho più lasciato. La mia prima gara è stata a undici anni, abbiamo tirato ai grandi bersagli in piedi e ne ho centrati otto su dieci".
Età anagrafica verdissima, ma testa da veterano: sì, perché Martin Nevland ha già individuato il tasto su cui insistere in allenamento. A rivelarlo è stato lui stesso: "Farò dei tiri più veloci, sfiderò me stesso a essere più veloce… Il mio obiettivo principale è quello di partecipare a qualche gara di IBU Cup. In Norvegia è dura, quindi è molto importante fare un buon primo week-end all’apertura nazionale di Sjusjoen. Ho ancora un anno per i campionati del mondo Juniores e questo è un traguardo a cui guardo, ma comunque mi piacerebbe fare una stagione completa in IBU Cup".
A chi si ispira, Martin Nevland? "Quando ero giovane, il mio modello era Ole Einar Bjoerndalen. Guardavo ogni gara e cercavo di essere come lui. Osservavo ammirato il modo in cui si dedicava completamente allo sport e in cui si allenava per essere così bravo. È stata una grande ispirazione per me. È un grande idolo!".
Alla scoperta di Martin Nevland, astro nascente del biathlon norvegese: “Mi ispiro a Bjoerndalen”
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