Grande attesa nell’ambiente della combinata nordica femminile, disciplina che negli ultimi anni sta crescendo moltissimo, grazie al massimo impegno della FIS e delle federazioni nazionali. Nella passata stagione si è assistito alla prima vera Coppa del Mondo, dopo l’unica gara del 2020/21, quando le donne fecero anche il loro esordio ai Mondiali, e il prossimo anno il numero di tappe sarà ancora più grande, tanto che le donne vivranno una stagione piena di impegni.
Come riferito dalla FIS, il prossimo 26 maggio il CIO si esprimerà sul possibile inserimento della combinata nordica femminile nel programma olimpico di Milano-Cortina 2026, un evento che sarebbe epocale e rappresenta una grande speranza per tutta la famiglia dello sci nordico, che vedrebbe così una completa parità di genere per quanto riguarda le proprie discipline.
La speranza è grande, anche se nei giorni scorsi un messaggio pubblicato da Tara Geragthy Moats, ex combinatista e prima vincitrice della Coppa del Mondo, poi passata al biathlon, fin qui con risultati non di rilievo, ha spaventato un po’ tutti. La statunitense, infatti, aveva scritto di essere stata informata da alcune persone interne al CIO e alla FIS, che in realtà il Comitato Olimpico Internazionale non ha tutta questa volontà di aggiungere la combinata nordica al già folto programma delle Olimpiadi. Sarebbe però un grande peccato, dal momento che la Val di Fiemme sarebbe ben organizzata e pronta ad ospitare una competizione in più. Incrociamo le dita, anche perché tra quattro anni questa disciplina sarà ulteriormente cresciuta di livello.
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