Ha chiuso la sua stagione al 36° posto della classifica generale della Coppa del Mondo, contribuendo alla quinta piazza finale dell’Italia nella classifica per nazioni. Tommaso Giacomel ha lanciato buoni segnali in quella che è stata la sua prima stagione completa in Coppa del Mondo, nella quale ha ottenuto anche la sua prima top ten, quasi top five, e si è anche qualificato alle ultime due mass start.
Nonostante sia classe 2000 e abbia compiuto 22 anni soltanto lo scorso 5 aprile, il finanziere di Imèr, piccolo comune nella Valle del Primiero, si ritrova oggi a essere uno degli atleti della squadra A maschile con maggiore esperienza in Coppa del Mondo, insieme al suo compagno e amico Didier Bionaz. Gli addii di Windisch e Bormolini, la decisione di Hofer di svolgere parte della preparazione con la Svezia, hanno portato a una Squadra A numerosa e ricca di giovani, che vedono proprio in Giacomel e Bionaz i due esempi da seguire.
Nell’intervista video (che potete vedere in fondo) che ha rilasciato a Fondo Italia nel corso del raduno di Viareggio, Giacomel è apparso felice di aver ricominciato la preparazione in una località inedita come quella toscana, ha parlato dei nuovi compagni di squadra e ammesso di essere egli stesso sorpreso di ritrovarsi già ora a essere tra i più esperti del gruppo: «Non mi sarei mai aspettato che accadesse così presto – ha ammesso – dall’inserimento in squadra, arrivato appena due anni fa, a diventare già uno degli atleti di più esperienza nel gruppo insieme a Dido (Bionaz, ndr) e Doro, che si allena con noi. Com’è allenarsi con Dorothea? Ormai ci sono abituato, è la terza stagione che mi alleno con lei, è sempre divertente, anche se è una gran lamentona (ride, ndr)».
Aver chiuso bene la stagione, qualificandosi alle ultime due mass start, ha dato maggiore consapevolezza all’azzurro, ma gli ha fatto anche comprendere che c’è ancora tanto lavoro da fare: «È stato un finale importante, anche se mi dispiace di non aver avuto la possibilità di confrontarmi con russi, ucraini e bielorussi, a causa di ciò che sta accadendo, in quanto il livello delle competizioni è un po’ sceso. Per quanto mi riguarda, sono felice di aver chiuso bene, ovviamente c’è sempre qualche errore di troppo, ma non posso lamentarmi. Gareggiare nelle mass start è stato bello ma faticoso, perché dopo sprint e inseguimento, hai pure una 15 km nella quale davanti non partono piano, come può sembrare dalla tv. Non pensavo fosse così dura, dal punto di vista fisico ho molto lavoro da fare».
Infine Giacomel ha parlato del futuro della staffetta azzurra dopo gli addii di Bormolini e Windisch: «Si, il loro ritiro potrebbe essere un problema per la staffetta, in particolare a inizio stagione. Per fortuna siamo giunti quinti nella coppa per nazioni e abbiamo sei pettorali, che possono tornare utili per far crescere chi ha poca piuttosto che nessuna esperienza in Coppa del Mondo. Cresceremo».
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VIDEO, Biathlon – Tommaso Giacomel: “Le due mass start mi hanno fatto capire che il lavoro da fare è ancora tanto”
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