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Sci di fondo

Sci di Fondo – Jonna Sundling: “Il quarto posto nella 30 di Pechino per me vale quanto l’oro nella sprint”

Dalla vittoria del titolo mondiale nella sprint di Oberstdorf, bissato pochi giorni dopo con il successo nella team sprint, Jonna Sundling si è dimostrata una delle atlete più competitive del circuito internazionale, confermandosi anche alle Olimpiadi con uno splendido oro nella sprint, un’ultima frazione di staffetta di altissimo livello e tanti successi nel finale della Coppa del Mondo, ai quali vanno sommati gli ottimi piazzamenti anche nelle distance.
Eppure la stagione passata non era iniziata nel migliore dei modi per Sundling, rimasta subito ferma a causa di un infortunio subito nelle gare svedesi di Gällivare. «Non era stato sicuramente l’inizio di stagione olimpica che avrei voluto – ha raccontato a Langd.se – il legamento esterno del pollice si era strappato. Se fosse stato dall’altra parte del pollice, non avrei avuto una stagione. Ma mi è stato detto abbastanza rapidamente che non era così grave e il processo di guarigione è andato avanti rapidamente».
Qualche allenamento con un solo bastone, la riabilitazione e presto il ritorno in Coppa del Mondo, arrivato a Dresda, subito con un secondo posto nella sprint: «Quel risultato mi ha dato un senso di sicurezza per il proseguimento della stagione. Mi sentivo una sciatrice migliore prima della stagione agonistica, ma ciò era legato solo a sensazioni personali, perché è difficile confrontare se stessi con gli altri in estate, in quanto se fai un brutto allenamento ad intervalli, non sai se è perché sei così affaticato da tutto l’allenamento o se ci sono altre spiegazioni, perché tutti si allenano in modo diverso».

Quelle sensazioni erano esatte. In dodici gare disputate da febbraio in poi, Olimpiadi comprese, Sundling è salita sul podio addirittura in dieci occasioni, restando giù solo nella 30 km olimpica, quarta, e giungendo quinta nella distance di Lahti. «Sembra tutto un po’ irreale. Certo, sto iniziando a realizzarlo, ma ci è voluto del tempo per assorbire. Credo che la motivazione principale di questi risultati sia il fatto che ho creduto in quello che ho fatto. Poi devo dire che il quarto posto nella 30 km delle Olimpiadi lo apprezzo tanto quanto l’oro nello sprint. È stato così bello poter finalmente fare quel grande passo che ho sempre voluto fare anche in una distance».
Risultati che potrebbero spingere Sundling a puntare di più anche sulle gare distance. La svedese ha però ammesso che questi risultati sulle distanze più lunghe sono arrivati proprio nel momento in cui aveva iniziato a concentrarsi moltissimo sulle sprint: «Il fatto è che l’ultima stagione è stata la prima in cui mi sono concentrata completamente sull’allenamento sprint. Il motivo è che mi sono resa conto che la mia più grande possibilità alle Olimpiadi era nella sprint. Quindi l’approccio sprint è abbastanza simile a quello di uno sciatore che si concentra sulle distance. Per la prossima stagione farò, per la prima volta, un copia-incolla del programma. Abbiamo fatto una valutazione di ciò che era buono e di ciò che può essere cambiato, e abbiamo finito per fare più o meno la stessa cosa. Mi sento al sicuro in quello che abbiamo fatto».
Dopo i risultati degli ultimi due anni e i ritiri di diverse atlete, ovviamente le pressioni aumentano in vista della prossima stagione, ma la svedese non si spaventa. «Il fatto che le aspettative dall’esterno siano alte non è qualcosa a cui penso. Sono brava a non farmi condizionare da ciò che gli altri pensano e si aspettano. Già mi metto abbastanza pressione da sola». 

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