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Sci di fondo

Sci di Fondo – La scelta di Klæbo: “Voglio sperimentare un regime di allenamento in quota”

Inizia un nuovo quadriennio olimpico e Johannes Klæbo ha deciso di sperimentare una preparazione che prevede molto più allenamento in quota. Come riferito da TV2, uno dei requisiti richiesti dall’olimpionico norvegese per firmare il contratto con la federazione, era la possibilità di poter seguire il proprio programma, allenandosi molto più in quota, dal momento che la nazionale al momento non ha previsto raduni in altura per l’estate.

«Sono stato molto chiaro con la Federazione di Sci sul fatto voglio andare in quota» ha chiarito Klæbo a TV2. Già lo scorso anno, per preparare le Olimpiadi di Pechino, il fenomeno norvegese aveva deciso di passare addirittura il Natale in quota, a Davos, assieme alla sua fidanzata. Al contrario, la nazionale non ha ancora previsto raduni in quota, secondo quanto ammesso dallo stesso manager, Espen Bjervig: «Potrebbe avere senso fare alcuni giorni in quota in connessione con la Coppa del Mondo di Davos e il Tour de Ski».

Johannes Høsflot Klæbo, invece, ha deciso di svolgere tre o quattro soggiorni in quota prima del prossimo inverno, avendo deciso di seguire un "regime di altitudine". Ciò significa che ciascuno dei soggiorni deve durare almeno 20 giorni. «Penso che starò ancora meglio. Quindi il futuro mostrerà se ho ragione. Avevo intenzione di testarlo prima, ma poi la pandemia ha interrotto l’esperimento. Ora penso che l’opportunità ci sia. Anche se quest’inverno non ci sono campionati in quota, scelgo di fare un programma a piena quota, semplicemente per cercare di diventare uno sciatore ancora migliore durante il Mondiale di Planica. Diciamo che questo piano fa parte del programma di preparazione in vista dei Mondiali di Trondheim e delle Olimpiadi in Italia».
Ma prima di iniziare la sua preparazione in quota, però, Klæbo ha deciso di godersi una bella vacanza al mare assieme agli amici. La meta? Miami! «In realtà dovevamo andare a Madrid e correre una mezza maratona, ma poi è arrivata la pandemia e ora i miei amici hanno smesso di correre, quindi abbiamo scelto Miami. Ci concentriamo su un po’ di golf, su alcune esperienze culturali e su un po’ di allenamento. Se porto gli skiroll? A Miami? No».

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