Ha lasciato l’Italia e fatto tanti sacrifici, abbandonando famiglia e amici, per recarsi in Svezia a studiare e proseguire la propria carriera da fondista. Dopo essere arrivato anche in Coppa del Mondo, non trovando però spazio nelle squadre nazionali italiane e avendo difficoltà a mantenersi con i continui viaggi in Italia per qualificarsi attraverso la Coppa Italia, Gilberto Panisi ha deciso di lasciare la carriera agonistica e intraprendere un nuovo percorso, sempre in Svezia, quello di allenatore.
Così il giovane lombardo è stato inserito tra i tecnici del famoso liceo di Mora, dove ha presto evidenziato le proprie conoscenze, le capacità di gestione del gruppo e soprattutto quella passione enorme che avevamo spesso sottolineato anche quando descrivevamo le sue prestazioni da atleta. Oggi, 30 aprile, Gilberto Panisi ha ricevuto una notizia per lui emozionante, un grandissimo riconoscimento proprio da quella Svezia che lo ha ormai adottato, apprezzando quelle qualità che purtroppo nel nostro paese non erano stato prese in considerazione: ha ricevuto dalla Federazione Svedese di Sci una borsa di studio da 30.000 corone, circa 3.000 euro, riservata allo sviluppo di giovani allenatori meritevoli, con età comprese tra i 20 e i 35 anni. A rendere ancora più orgoglioso il ventisettenne Panisi e a farci comprendere meglio quanto la Svezia, come nazione, sappia valorizzare i giovani, senza nemmeno porsi alcun problema circa la loro provenienza, è il fatto che la borsa porti il nome di "fondo per il 70° anniversario di Sua Maestà Carlo XVI Gustavo per i giovani allenatore della neve", creato come regalo al Re in occasione del suo 70° compleanno, il 30 aprile 2016. Non a caso i vincitori sono stati annunciati proprio oggi.
Insieme a Gilberto Panisi, hanno ricevuto la borsa di studio anche Pierre Bryntesson e Jesper Arnesson. Bella anche la motivazione pubblicata sul sito della Federazione Svedese di Sci. «Gilberto ha dichiarato che l’obiettivo è diventare il miglior allenatore mondiale di sci di fondo – è scritto – il viaggio è appena iniziato. È descritto da colleghi, atleti e membri dell’associazione come un grande lavoratore e ha un calore nella sua leadership che si trova in pochi. È generoso nell’essere pronto a trasmettere le sue conoscenze a chiunque voglia ascoltare e ha la capacità di vedere tutti parte di un gruppo, indipendentemente dal livello di ambizione. La spinta di Gilberto a voler far crescere questo sport è un pezzo importante del puzzle per il futuro dello sci di fondo svedese».
Tanta l’emozione anche dello stesso Panisi: «Ho sentito delle belle sensazioni nel mio corpo quando ho ricevuto questa notizia! Amo il mio lavoro e sono orgoglioso che gli altri apprezzino quello che faccio. Come allenatore, è importante avere una mente aperta ed essere sempre curiosi. Non sarà un problema trovare opportunità di miglioramento all’interno della mia crescita di allenatore grazie a questi soldi extra. Certo, sono italiano, ma il mio cuore sciistico è ormai gialloblù e spero di poter fare la differenza per i nostri sciatori svedesi in futuro».
È bello, ma allo stesso tempo lascia anche tanto amaro in bocca, constatare che un giovane italiano sia così apprezzato all’estero e abbia trovato, lontano da casa, chi sa riconoscerne capacità e talento. È la storia del nostro paese, in tanti ambiti professionali.
Sci di Fondo – Gilberto Panisi premiato dalla Svezia: a lui una borsa di studio del Re riservata ai migliori giovani allenatori!
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