È arrivata presto alla ribalta dello sci di fondo internazionale, vincendo tanto a livello giovanile e dimostrandosi subito pronta a farlo anche tra le senior, guidando la Russia alla vittoria in staffetta prima "a casa loro", a Lillehammer, in Coppa del Mondo, poi, ben più importante, alle Olimpiadi di Pechino. Veronika Stepanova, però, si è fatta subito notare anche per la voglia di esprimere sempre le proprie opinioni sia nelle interviste che sui social network. La giovane russa ama raccontare tutto della sua carriera, dall’allenamento al rapporto con i media, dal giudizio su colleghe e colleghi alla politica, non solo quella sportiva.
Da quando la FIS, su indicazione del CIO, ha deciso di escludere gli atleti russi, Stepanova non fa passare giorno senza contestare questa decisione, spesso rivolgendosi anche duramente ad alcuni suoi colleghi, come fatto nei giorni scorsi nei confronti di Iversen. Qualche settimana fa, Elena Välbe l’ha anche ripresa pubblicamente invitandola ad abbassare i toni e ricordarsi di fare l’atleta, anziché "la blogger patriottica". Stepanova, però, continua ad andare per la sua strada, tiene alla sua libertà di espressione.
La russa, quindi, non si è fatta problemi nell’elogiare pubblicamente Putin in occasione dell’incontro che si è svolto al Cremlino, nel quale è stata l’unica presente del quartetto della staffetta femminile vincitore dell’oro a Pechino. A Stepanova non importa se le sue dichiarazioni possono renderla antipatica in Occidente e provocarle anche conseguenze professionali. «Putin presta attenzione a tutti gli sport – ha affermato ai media – ne ero già convinta parlando con lui personalmente. Lo sci di fondo è uno degli sport più sottovalutati. Milioni di persone vanno a sciare ogni inverno. È un ottimo esercizio, è fantastico. Ma per raddoppiare quel numero, dobbiamo avere degli ascolti più alti in TV. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di arene di sci al livello degli stadi di calcio. Ce ne sono alcuni, ma sono pochi. Ho avuto l’opportunità di rivolgermi personalmente al Presidente. Mi ha ascoltato, capito e ha annotato. Sono molto orgogliosa di aver ricevuto personalmente il premio al Cremlino dalle mani del leader del nostro paese. Sto facendo del mio meglio e lo farò ancora per essere all’altezza di questo premio. Cercherò di soddisfare tutti».
A Match TV, Stepanova ha quindi parlato della sospensione degli atleti russi: «Quando finirà la sospensione degli atleti russi? Questa non è più una domanda per noi, ma, come ha scritto Pushkin, per i calunniatori della Russia. Spero che la ragione prevalga».
Infine, quando ha ricevuto il premio, Stepanova si è rivolta pubblicamente a Putin elogiandolo, confermando il proprio patriottismo: «Davanti ai miei occhi, la Russia è diventata forte, orgogliosa e di successo. Non piace a tutti, ma vinceremo, come abbiamo vinto alle Olimpiadi. Grazie al Presidente per aver alzato in alto il vessillo del Paese, e noi non lo abbasseremo. Lo prometto».
Proprio prima di recarsi al Cremlino per ricevere il premio da Putin, Stepanova aveva duramente risposto ad Emil Iversen, reo di aver attaccato la Russia. «Di solito non reagisco alle opinioni degli altri – aveva scritto in inglese proprio per farsi capire – ignoro le domande dei media occidentali su questo, ma quando leggo ciò che ha detto Emile Iversen, sento che semplicemente non posso e non voglio rimanere in silenzio. Perché quando un collega sciatore di livello mondiale sembra così supponente e quando inizia a sostenere apertamente quello che suona come un "cambio di regime" in un paese vicino, merita assolutamente una dura confutazione. Ecco la mia: non accadrà, Emil. Solo noi russi decideremo come vivere e chi sarà il nostro leader. L’ultima cosa che ci interessa è l’opinione di terze parti su questo problema, inclusa la tua. La tua carriera sportiva ha raggiunto il suo apice, Emil. Presto dovrai andare in pensione. Avrai tutto il tempo per ricordare la storia, ad esempio come "l’Europa civile" ha già cercato di "cancellare" la Russia 100 anni fa. E come non ha funzionato come previsto per coloro che hanno avuto l’idea e che volevano isolare e "cambiare" la Russia. Ma in un certo senso siamo più vicini di quanto si possa pensare. C’è un monumento a Oslo vicino a Holmenkollen. Monumento ai soldati sovietici e russi. Ti suggerisco di andarci, Emil, come ho fatto io quando sono stato in Norvegia l’ultima volta. Potrebbe insegnarti come dovrebbero trattarsi due vicini. Suggerimento: mostra rispetto per le nostre differenze. Non è troppo tardi per imparare».
Veronika Stepanova: “Grazie Putin per aver alzato in alto il vessillo della Russia, prometto che noi atleti non lo abbasseremo”
Ti potrebbe interessare
Biathlon – Emergenza Covid, l’IBU: “Abbiamo raccolto informazioni, stiamo sviluppando diversi scenari”
A TASS la federazione internazionale di biathlon ha chiarito l'attuale situazione: "È presto per dire come sarà la
Il Comitato Organizzatore Fiemme Ski World Cup ha presentato a Milano il gennaio da urlo dello sci nordico
Dal Tour de Ski alla Marcialonga, passando per la Coppa del Mondo di combinata nordica e di salto: sarà un grande
Biathlon – La sorpresa di Brorsson: “Non mi aspettavo di gareggiare”
Nulla è scontato ad alti livelli, nemmeno la comprensione del regolamento dei Mondiali da parte delle