Sembrano arrivare segnali positivi dalla trattativa che potrebbe portare Markus Cramer alla guida della nazionale italiana di sci di fondo. Ancora non vi è alcuna ufficialità da parte della FISI, ma secondo quanto raccolto da Fondo Italia, l’allenatore tedesco, che negli ultimi anni ha guidato il gruppo della nazionale russa comprendente un fuoriclasse come Sergey Ustiugov e la fortissima Yulia Stupak, sarebbe sempre più attratto dalla possibilità di lavorare in Italia.
Dopo aver allenato Pellegrino e De Fabiani nella passata stagione, Cramer si era recato ai Campionati Italiani di Dobbiaco, quando al microfono di Fondo Italia aveva confermato la trattativa con la Federazione Italiana. Lo stesso Ustiugov, in un’intervista in Russia, aveva svelato di aver addirittura consigliato al tecnico tedesco di accettare la proposta italiana. Segnali visti già come positivi, quanto la volontà dei dirigenti italiani di convincerlo a guidare la squadra azzurra (vedi foto, ndr).
L’arrivo di Cramer rappresenterebbe infatti un successo anche per il direttore agonistico Freddy Stauder, che aveva nell’allenatore tedesco la proposta principale da presentare alla FISI. In caso di arrivo, l’ex coach della Russia dovrebbe guidare un gruppo che comprenderebbe probabilmente al suo interno sia uomini che donne. Una squadra “Coppa nel Mondo”, che dovrebbe presentare però numeri più ristretti rispetto a quella diretta fino a pochi mesi fa in Russia, rendendo quindi fondamentale la collaborazione con gli allenatori, che guideranno gli altri gruppi.
In Italia potrebbe quindi arrivare un allenatore di esperienza e vincente, utile a Pellegrino e De Fabiani in questa fase della loro carriera verso Milano-Cortina 2026, ma che sicuramente rappresenterebbe soprattutto una crescita per l’intero movimento, soprattutto perché condividerebbe le proprie idee con quelle dei tecnici italiani, in una contaminazione che potrebbe rappresentare una crescita, se tutti dovessero dimostrarsi pronti a mettere se stessi e le proprie idee in discussione.
Ovviamente non basterebbe Cramer a risolvere le difficoltà dello sci di fondo italiano, perché l’allenatore tedesco non ha la bacchetta magica e il lavoro da fare è tanto, ma la sua presenza potrebbe rappresentare uno stimolo per tutto l’ambiente che si trova a vivere un periodo decisivo per il futuro di questa disciplina, ricordandosi che lo sport non finirà il 22 febbraio 2026, con la conclusione delle Olimpiadi italiane e non bisogna quindi abbandonare la base.
Ci auguriamo, quindi, che oltre al cambiamento con l’arrivo di Cramer, si possa anche dare una maggiore stabilità al settore, perché troppo spesso in questi anni sono stati cambiati allenatori o direttori agonistici con troppa facilità, cercando sempre il capro espiatorio, costringendo atleti e soprattutto atlete a doversi adattare molto spesso a un nuovo tecnico, per poi ricominciare tutto da capo due anni dopo se non addirittura la stagione successiva.
Al di là dell’eventuale arrivo di Cramer, è necessario ed obbligato fare una scelta, scrivere un progetto a lungo termine, intraprendere un percorso e seguirlo è fondamentale, senza porsi da soli degli ostacoli inutili, facendosi prendere dagli isterismi del risultato immediato o da antiche inimicizie, che abbiamo già provato quanto abbiano portato solo maggiori danni. Come diciamo da tempo, è il momento di navigare tutti assieme nella stessa direzione, parlarsi e aiutarsi a vicenda, mettendo da parte incomprensioni e diversità di vedute, coinvolgere gli atleti stessi, ascoltare le esigenze di tutti, soprattutto dei comitati che rappresentano la base, aprirsi anche a nuove idee e proposte, chiarirsi e raggiungere anche dei compromessi per il bene dello sci di fondo italiano, del quale riscatto e successo, e non solo sopravvivenza, devono essere al centro del progetto. Non chiediamo successi immediati, ma la consapevolezza che si stia lavorando per rendere nuovamente solido l’intero movimento, dai giovanissimi fino all’alto livello. Vogliamo solo essere propositivi per il bene di uno sport che amiamo.