Michele Boscacci, terza Coppa del Mondo di sci alpinismo in carriera: che significato ha?
Ho vinto la mia terza Coppa del Mondo all’età di 32 anni. Non sapevo nemmeno di essere il più vecchio scialpinista della storia a conquistare il trofeo overall, l’ho scoperto a posteriori. Posso solo dire che si tratta di un tassello molto importante per la mia stagione.
Direi verso le ultime tappe: pensavo a questa Coppa e credo che quella di quest’anno per me fosse l’ultima possibilità di vincerla, perché ci sono sempre più giovani specializzati nella sprint e nella vertical ed è sempre più complicato affermarsi al primo posto.
Ho iniziato a crederci dopo la tappa in Svizzera. Lì ho visto che io e Thibaut eravamo un po’ staccati e che potevamo giocarcela fino alla fine. Tuttavia, sino alla sprint di sabato 9 aprile è stato tutto molto in bilico. Lì sono riuscito ad agguantare la semifinale grazie a una tattica dei miei compagni di squadra nelle batterie, ma comunque ho dovuto attendere il suo risultato. Se fosse arrivato primo o secondo, la Coppa avrebbe preso una strada diversa.
Vincere la Coppa del Mondo overall fa veramente piacere. Finalmente lo scialpinismo è stato inserito nel programma olimpico: io nel 2026 avrò 36 anni e non sarò più un giovincello… Penso che, per quanto riguarda i Giochi, siano molto favoriti gli atleti giovani e veloci, soprattutto nelle discipline come la sprint o nelle gare più compatte e nervose di individual. Sognare non costa nulla, ma so che è un sogno azzardato, visto che il contingente olimpico sarà solo di 2 atleti uomini e 2 atlete donne per ciascuna nazione. Il mio obiettivo per il 2026 è quello di rimanere nell’ambito della squadra nazionale, restando competitivo nel circuito di Coppa del Mondo fino a quella data, poi si vedrà…
Abbiamo deciso con il team Italia e con gli atleti di fermarci in Valle d’Aosta e di fare un po’ di festa tutti insieme a cena, pensando non solo alle gare, ma anche al divertimento. Con mia moglie Alba De Silvestro sabato ci trovavamo all’arrivo della sprint con le dita incrociate, poi ci siamo abbracciati quando ho vinto la Coppa del Mondo e da lì sono partite la felicità, la gioia, gli abbracci con i compagni. Soprattutto, ho tenuto molto a complimentarmi con il mio diretto avversario, Thibaut, perché ha soli 24 anni ed è il secondo anno di fila che perde la Coppa all’ultima tappa. Sicuramente è un ragazzo che dimostrerà tanto e vincerà Coppe del Mondo in futuro.
Io e Alba staremo qualche giorno a casa, poi la stagione vera e propria si concluderà il 30 aprile con la Patrouille des Glaciers in Svizzera, che io affronterò in squadra con Matteo Eydallin e Davide Magnini per il Centro Sportivo Esercito. Dopodiché, nel mese di maggio io e Alba andremo sicuramente un po’ in vacanza e poi, pian pianino, si riprenderà con le prime uscite in bici e con le prime sessioni di corsa, riavviando la preparazione.
Che cosa ci dobbiamo attendere per la prossima stagione da Michele Boscacci?