Sci di Fondo – Ustiugov: “Spero di potermi allenare in Europa con Cramer; se fosse con gli italiani sarebbe possibile”

Qualora Markus Cramer dovesse trovare l’accordo con la nazionale italiana di sci di fondo, agli atleti azzurri potrebbe unirsi anche Sergey Ustiugov, ovviamente se la situazione internazionale dovesse cambiare radicalmente.
A farlo intuire è stato lo stesso fondista russo, nel corso di un’intervista rilasciata a Ria Sport, nella quale Ustiugov ha parlato di Markus Cramer, sottolineando di essere pronto a raggiungere l’Europa per allenarsi con lui, non appena riapriranno le frontiere. Il campione russo non ha nascosto che sarebbe molto contento se il suo allenatore dovesse trovare un accordo con l’Italia, perché si è trovato molto bene a lavorare con gli azzurri.
Ustiugov è stato inserito nel gruppo di Sorin, ma continuerà a lavorare secondo il programma di Cramer. «Mi è stato indicato Sorin, sarò nel suo gruppo ma seguendo il piano di Markus (Cramer, ndr). Ho parlato con Sorin ai campionati russi, mi ha chiesto dei miei progetti. Ho detto che non ho progetti particolari, dove sarò nominato, andrò. Ma ho una condizione: mi allenerò secondo il programma di Markus, perché mi fido di lui al cento per cento, scrive quei piani che sicuramente realizzerò e, se non li realizzo, lo informerò e li correggeremo. Mi fido di Markus anche del 120 percento.
Penso che se non fosse stato per tutta questa situazione di non ammissione, avremmo continuato a lavorare, perché sebbene sia tedesco, è come se fosse russo. Capisce la nostra mentalità, comprende la nostra intera struttura, comprende tutti noi, conosce le nostre famiglie, tutto dentro e fuori. Siamo una famiglia. Insomma, se a Sorin va bene, allora lavoro con il suo gruppo, ma il mio allenatore è Markus Cramer».
Il forte fondista russo ha quindi ammesso di essere poi pronto a tornare in Europa ed allenarsi con Cramer, magari insieme alla nuova nazionale che sarà da lui diretta. Ustiugov non ha nascosto che sarebbe felice se questa fosse l’Italia: «Con Cramer mi sento molto spesso. Gli ho chiesto se gli era stato offerto un lavoro, visto che non è possibile collaborare con la nostra federazione. Mi ha risposto che avrebbe voluto lavorare con la Russia, come era da programma, ma gli ho risposto: "Marcus, capisco tutto bene, ma tu hai una famiglia, devi sfamarla. Perché non lavori con la squadra italiana?" Quando l’ho sentito, Markus aveva delle opzioni, mi aveva detto di essere stato contattato da diverse squadre. Ma con gli italiani potremmo allenarci insieme, quando si apriranno le frontiere, a loro non dispiace allenarsi insieme. È già stata una cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Potrei tranquillamente venire in Europa e prepararmi secondo il piano di Markus, quando le frontiere si apriranno, potremo allenarci insieme. Ora è qualche settimana che non sento Markus, forse è cambiato qualcosa, magari ha già firmato una specie di contratto. Quando mi chiama, mi tira su il morale. Alle Olimpiadi abbiamo avuto una conversazione: "Sergey, se finisci la tua carriera sportiva, chiuderò la mia carriera di allenatore". Gli ho detto: "Sei un burlone, Markus"».