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Biathlon – Elvira Öberg: “Voglio essere un buon modello per le giovani, ma restando me stessa”

La stagione 2021/22 è stata quella della consacrazione per Elvira Öberg, che è passata dall’essere la "sorellina di Hanna" a protagonista. La ventitreenne svedese ha ottenuto quattro successi in Coppa del Mondo, vinto due argenti individuali alle Olimpiadi di Pechino e l’oro in staffetta, chiudendo al secondo posto della classifica generale di Coppa del Mondo e anche nelle coppe di specialità sprint, pursuit e mass start. 
Elvira Öberg si è quindi candidata per il ruolo di atleta da battere negli anni futuri, sembrando la più competitiva e completa della nuova generazione. Dopo i bellissimi risultati ottenuti, la svedese ha notato che attorno a sé le cose sono cambiate e sente di avere la responsabilità di essere un modello per le atlete più giovani, dimostrando loro che è possibile avere successo anche se la strada è spesso tortuosa. Elvira ne ha parlato in una intervista rilasciata a SVT: «Per me è stata un po’ una novità scoprirmi una star durante le varie trasferte di Coppa del Mondo – ha ammesso Elvira Öbergè bello pensarci, perché io ho ammirato davvero tutte le biatlete che sono state rappresentative in passato e ora io sono una di loro. Voglio essere un buon modello nel complesso e ispirare gli altri. Quindi è tutto molto nuovo per me, ma cerco di essere me stessa in quante più situazioni possibili. Penso che questa sia una chiave per perdere meno energie possibili».
Elvira Öberg è convinta che la sua storia possa essere di ispirazione a tante e tanti giovani, che magari hanno difficoltà a emergere nelle categorie giovanili: «Io non stavo nemmeno per entrare al liceo quando ho iniziato, ma sono seduta qui oggi (ospite in tv, ndr). Possono accadere tante cose. Sono entrata al liceo soltanto perché un’altra ragazza aveva rifiutato il posto. Se ciò non fosse accaduto, probabilmente non sarei dove mi trovo oggi. A volte sono importanti anche queste coincidenze, è completamente folle se ci pensi. Non ero brava da giovanissima, quindi non era ovvio che avrei investito nel biathlon. Ho pensato che fosse divertente, ma non era una cosa ovvia iniziare il liceo dello sci. Oggi sono molto felice di averlo fatto, di avergli dato una possibilità. Sono le coincidenze, sono le piccole cose e le piccole scelte che possono fare una grande differenza».
Ovviamente avere una sorella maggiore molto competitiva nel biathlon ha inciso. «È chiaro che quello abbia avuto il suo peso. Ma anche mia madre e mio padre, che mi hanno spinta a candidarmi. Quando l’ho fatto e mi hanno presa, mamma mi ha detto di provarci per un anno almeno, semmai sarei tornata a casa, non avevo nulla da perdere. Ho seguito il suo consiglio, l’ho fatto e sono rimasta».

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