Come accade spesso al termine di un quadriennio olimpico, sono tante le squadre che stanno cambiando guida tecnica. Molti allenatori, infatti, hanno deciso di abbandonare alla vigilia dei quattro anni che porteranno alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
Oltre ai numerosi cambiamenti in Norvegia, dove Iversen e Hattestad hanno lasciato la squadra femminile, oppure all’addio di Markus Cramer alla nazionale russa, anche tra le Alpi ci sono diverse novità, alcune anche sorprendenti.
La Francia perderà l’allenatore della squadra sprint maschile, reduce da una stagione trionfale, nella quale per la prima volta nella storia un atleta francese ha vinto la coppa di specialità, grazie a Richard Jouve, che ha conquistato il mini globo di cristallo. Nonostante una Olimpiade al di sotto delle aspettative, la stagione ha visto Chanavat e Jouve spesso molto vicini a Klæbo, fino alle belle soddisfazioni arrivate nel finale di stagione, quando il campione norvegese è rimasto fermo a causa del covid. Cyril Burdet ha annunciato il suo addio alla guida della squadra sprint francese dopo otto anni: «Ho vissuto i Giochi come un fallimento e, quasi, come una forma di ingiustizia – ha raccontato a Nordic Magazine – perché tutto era stato fatto come doveva. È stato uno schiaffo, ma, poi, vedere questa squadra reagire in quel modo è stato fantastico. Così ho deciso di lasciare quando Richard e Lucas [terzo, ndr] hanno passato la linea d’arrivo a Falun. Ho avito, in quel momento, la sensazione di aver fatto il mio dovere, anche se non era una decisione così facile da prendere».
Burdet ha poi aggiunto di aver lasciato anche perché ha la consapevolezza di aver ormai costruito una squadra solida, ma allo stesso tempo, dopo diversi anni assieme ai suoi atleti, ha avuto al sensazione che qualcosa si stesse sgretolando, come normale che fosse dopo un periodo così lungo: «Le cose che di solito non erano un problema stavano diventando sempre più difficili da affrontare. Quando ci sono piccoli granelli di sabbia, è meglio fermarsi per rimanere positivi». Per Burdet si parla di possibile passaggio alla nazionale femminile di biathlon.
Dalla Francia alla Germania, dove hanno lasciato sia l’allenatore della squadra maschile che di quella femminile. Se nel caso di Janko Neuber, la scelta è dovuta sia alla stanchezza di tanti anni in Coppa del Mondo che alla delusione dei mancati risultati a Pechino, quella di Erik Schneider, dopo i grandi successi della squadra femminile, è certamente più sorprendente. In quest’ultimo caso, però, sono state decisive le motivazioni personali legate alla famiglia, anche se la Federazione Tedesca non ha nascosto il proprio dispiacere per aver perso un allenatore sicuramente di livello. Chissà se, oltre all’Italia, anche la Germania non proverà proprio a convincere Cramer, rimasto libero. Per l’allenatore tedesco sarebbe un ritorno a casa.
Sci di Fondo – Quanti cambiamenti! Lasciano anche gli allenatori della Germania e Burdet, guida della squadra sprint francese
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