Il sipario è ora calato definitivamente. La 30 chilometri in tecnica libera dei campionati norvegesi di Harstad ha rappresentato l’ultima gara della carriera di Therese Johaug. Che naturalmente ha vinto.
E l’ha fatto a modo suo, non risparmiandosi per nulla anche senza le principali avversarie: lei è fatta così, in pista non sa che esaltarsi e anche contro le giovani avversarie ha dato il meglio di sé, quasi a dimostrare la via del successo: alla fine il distacco sarà di 3’50 su Margrethe Bergrane e 3’54 su Magni Smedås.
"Ho voluto godermi fino in fondo questa ultima gara ai Campionati Nazionali – ha confidato la pluricampionessa norvegese che si è così messa al collo il 18° oro nella rassegna dopo aver dominato anche la 10km di due giorni prima – perchè è un viaggio che mi ha accompagnato lungo tutta la mia carriera. La prima medaglia l’ho raccolta nel 2007: sono passati 15 anni!"
Ma oltre all’ennesima passerella trionfale della 33enne vincitrice di tutto, ad attirare l’attenzione nell’atto conclusivo della stagione norvegese ci sono state le lacrime di Magni Smedås, ventiseienne di Lillehammer che ha voluto dedicare la medaglia di bronzo al padre, scomparso sei mesi fa in un incidente stradale.
"Sono passati esattamente sei mesi e volevo dedicargli qualcosa di speciale. Alla vigilia mi sono confrontato a lungo con Martin Nyenget che pochi giorni fa ha trionfato nella 50km di Holmenkollen due settimane dopo la scomparsa del padre e devo dire che è stato fonte di ispirazione. Il suo ricordo mi ha accompagnato lungo tutta la gara e nel terzo e quarto giro sentivo gli sci volare: credo che mi abbia aiutato e sono finalmente orgogliosa di me".
"Magni ha fatto qualcosa di enorme – è stata la chiosa di Johaug – e nessuno può davvero conoscere il dolore che l’ha accompagnata in questi mesi. Ha sofferto, è andata avanti e si è regalata questa grande soddisfazione, sono davvero felice per lei".
Fondo – Gli ultimi 30 chilometri di Therese Johaug e la commozione di Smedås nel ricordo del padre
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