Lo sci alpinismo è una disciplina sportiva che sta mietendo sempre più proseliti, anche a livello amatoriale, ma sono molti gli appassionati che si sono domandati quali siano i criteri da rispettare per il tracciamento di un percorso di gara di ski alp.
La risposta al quesito, in grado di soddisfare tale curiosità, giunge direttamente dalla bocca di Roger Bovard, guida alpina della Valle d’Aosta, che, ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport", ha descritto le modalità attraverso le quali si arriva a definire un itinerario: "Innanzitutto, occorre percorrere e perlustrare tutto il percorso. I tracciati sono per la maggior parte in alta quota e dobbiamo sempre cercare il percorso migliore, quello più sicuro, seguendo i punti di riferimento indicati dall’organizzazione. Dopodiché si provvede a sistemare le segnalazioni: bandierine verdi nei tratti in salita, rosse per le discese e gialle dove sono previsti passaggi a piedi".
Certo, è imprescindibile un’accurata valutazione delle condizioni del manto nevoso e dei cambiamenti meteorologici che si possono verificare in montagna anche in pochissimo tempo: "È un impegno che richiede esperienza e grande responsabilità – ha detto Bovard –. Gli atleti percorreranno quelle tracce o almeno quelle linee indicate in velocità senza dover perdere troppo tempo a valutare gli eventuali rischi e pericoli, che tocca a noi mettere in evidenza. Per esempio, un sasso non ben visibile lo segnaliamo con due bandierine gialle e nere incrociate. Vengono poi posizionate le corde fisse di sicurezza dove necessario. Il percorso così segnalato viene poi monitorato e controllato durante tutta la gara".
E se, per esempio, inizia a nevicare prima della partenza? In quel caso "partiamo sci ai piedi qualche ora prima degli atleti per segnalare nuovamente il tracciato. La gara deve essere più sicura possibile. Nulla viene lasciato al caso e il coordinamento fra tutti gli uomini prima e durante la competizione deve funzionare alla perfezione".
Per un tracciatore una gara di sci alpinismo termina soltanto quando l’ultimo concorrente taglia il traguardo, almeno per quanto riguarda il fardello di responsabilità che ci si sente addosso. "In realtà – ha concluso Bovard – dobbiamo subito ripartire per togliere tutte le bandierine e le corde fisse. Si fa pulizia, perché la montagna deve rimanere come l’abbiamo trovata nella nostra prima salita".
Sci alpinismo – Come si traccia un percorso di gara? Roger Bovard: “Neve e meteo determinanti”
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